
Da Genova se ne andò nel 2008 quando la Regione Liguria, con una incredibile ottusità gli negò la possibilità di eseguire trapianti e Martinelli andò a dirigere la cardiochirurgia milanese del Niguarda dove i trapianti anche con cuore artificiali hanno raggiunto livelli eccezionali attirando centinaia di pazienti.
Dall\'autunno l\'Istituto Clinico Ligure di Alta Specialità potrà vantare così un tris d\'assi: il prof. Roberto Coppola specializzato in interventi sull\'aorta; il prof. Salvatore Spagnolo, anche lui rientrato a Rapallo dopo aver diretto la cardiochirurgia del Policlinico di Monza ed essere diventato punto di riferimento sulla micro chirurgia delle coronarie e il prof. Luigi Martinelli definito da molti il chirurgo del cuore.
Luigi Martinelli a Milano operava circa 150 pazienti liguri ogni anno. Con la sua solita pacatezza e umiltà, il chirurgo del cuore ammette "ho alimentato le fughe dei pazienti ma da ottobre cercherò di bloccarle; è una sfida, l\'ennesima della mia carriera" e lo fa con l\'immancabile sorriso che tantissimi pazienti e familiari in questi anni hanno avuto modo di conoscere e apprezzare.
Sandro Mazzantini, cardiologo e direttore generale di Iclas, dall'estero dove si trova, non nasconde la soddisfazione: "Un numero uno che ci aiuterà a bloccare le fughe fuori regione".
E il dottor Mazzantini fa bene a essere orgoglioso di questo contratto firmato con Martinelli che dimostra il successo di questa iniziativa di sanità privata, ma convenzionata, che consentirà a moltissimi liguri, che negli scorsi anni erano obbligati ad andare in Lombardia a farsi curare, a poter restare nella propria regione, evitando così anche alle casse della Regione conti salati per questi interventi che di questi tempi non è poco.
Solo grazie al privato, anche se convenzionato, la Liguria può vantare di avere tre moschettieri del cuore: Coppola, Spagnolo e Martinelli, tre super-bisturi che non solo aiuteranno a bloccare le fughe ma potranno anche attirare pazienti da altre regioni.
IL COMMENTO
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