
Secondo l'accusa l'uomo avrebbe assunto tre diverse identità spacciandosi prima come gigolò per entrare in contatto con la donna, poi come presunto cliente della stessa che aveva manifestato la volontà di prostituirsi per arrotondare lo stipendio e avrebbe accettato un incontro a quattro con una ragazzina 'inesperta' e infine come presunto padre della giovane che le chiedeva soldi per non denunciarla.
La vicenda che ha portato all'arresto S.C. è iniziata circa due mesi fa quando, dopo aver creato il falso profilo di uno gigolò su internet, aveva conosciuto la donna che aveva accettato un incontro a quattro con la ragazzina suggerito da lui stesso che, nel frattempo, si era trasformato in un "cliente". Sempre secondo l'accusa, dopo alcuni giorni, la donna sarebbe stata contattata, sempre via chat, dal presunto padre della giovane che avrebbe minacciato denunce salvo ottenere 5.000 euro. A quel punto sarebbe rientrato in scena il finto gigolò che avrebbe riferito di aver saputo delle minacce e si sarebbe offerto di aiutarla a pagare il padre della ragazza. La vittima è così riuscita a racimolare mille euro e l'uomo le ha promesso che li avrebbe consegnati al "padre".
La donna, insospettita, ha però chiamato i carabinieri che le hanno fatto organizzare un incontro con il finto gigolò e, al momento della consegna dei soldi, lo hanno arrestato. Secondo l'accusa è stato a questo punto che l'uomo avrebbe cercato di corrompere i militari offrendo loro 5.000 euro. Subito dopo i carabinieri hanno scoperto che dietro tutte le persone che hanno contattato la donna c'era sempre S.C..
IL COMMENTO
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