
De Rosa aveva parlato spesso dell'episodio nel libro "Terrorismo, forza dieci". I dirottatori, appartenti a una frangia estrema dell'Olp, si imbarcarono a Genova e si confusero tra gli altri 700 passeggeri. Alle 13 del 7 ottobre fecero irruzione in sala da pranzo e spararono in aria ferendo un marinaio. L'obiettivo era lo scalo israeliano di Ashdod, ma i terroristi, scoperti dagli ufficiali, optarono per il dirottamento.
Iniziò una serrata trattativa internazionale che contò anche una vittima: un passeggero americano ebreo, disabile, Leon Klinghoffer, ucciso e buttato in mare. "Venne sottobordo con un rimorchiatore per recuperare i quattro terroristi che avevano assaltato la nave - raccontò anni fa De Rosa - quando aprì il portellone dell'Achille Lauro, allargando le braccia e sorridendomi mi disse 'Capitano, tutto bene sulla nave'?"
Da quel giorno la paura non abbandonò mai il comandante: "Durante le fasi del sequestro i terroristi a lungo mi parlarono della mia casa di Gragnano, me la descrissero minuziosamente a testimonianza del fatto che il sequestro era stato preparato nei minimi particolari. E quelle parole mi sono spesso tornate alla mente. 'E se ritornassero?', mi sono più volte detto".
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