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Il premier Matteo Renzi sarà questa sera al Quirinale per un incontro con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Riforma della Giustizia, Maggioranza divisa. 


La riforma della Giustizia divide la maggioranza, ma il premier accelera in vista del CdM di venerdì e illustra gli obiettivi. "Puntiamo -  ha detto il presidente del Consiglio su twitter -   a dimezzare 'entro mille giorni l'arretrato del civile e garantire il processo civile in primo grado in un anno anzichè tre come oggi". E ancora:"Oggi la giustizia si ferma dall'1 agosto al 15 settembre - ha aggiunto -. Noi proponiamo il dimezzamento della chiusura estiva dei tribunali: solo 20 giorni".  Nella riunione della maggioranza sulla riforma della giustizia, ha riferito il Guardasigilli, Andrea Orlando, "sono emerse differenze di approccio anche sulle priorità di cui riferirò al Consiglio dei Ministri, mantenendo però l'obiettivo di portare in quella sede tutto il lavoro elaborato". "Dalla riunione della maggioranza - ha aggiunto Orlando - è emersa una condivisione sui singoli punti dell'insieme delle cose che porteremo in Consiglio dei Ministri".

C'è stato però un "confronto sulle diverse modalità per affrontare questi punti, un confronto che è stato utile e che ha migliorato alcune delle soluzioni". Il Guardasigilli ha poi spiegato che però tutto il lavoro svolto sarà portato al Consiglio dei Ministri: "Una parte riguarda il contrasto alla criminalità economica e il settore civile; l'aspetto ordinamentale del funzionamento della magistratura e una parte riguarda il processo penale. Su tutti questi punti andremo avanti - ha aggiunto - oggi anche con la condivisione che si è rafforzata sull'impianto generale della riforma e con sottolineature che credo debbano essere prese in considerazione e comunque apprezzate adeguatamente nella discussione al Consiglio dei Ministri".


La nuova responsabilità civile delle toghe arriverà nel cdm di venerdì prossimo sotto forma di ddl delega. E' quanto si apprende da fonti di maggioranza dopo l'incontro con il ministro della Giustizia Andrea Orlando. In caso di malagiustizia il cittadino farà ricorso allo Stato che potrà rivalersi sul magistrato fino al 50% dello stipendio.

"E' importante che la riforma della giustizia sia complessiva; cioè che a distanza di mesi non si torni su temi su cui i cittadini sentono parlare da vent'anni, senza concluderli mai". Lo dice il responsabile Giustizia di Ncd, Nico D'Ascola, al termine della riunione della maggioranza al Ministero della Giustizia sulla riforma da portare al Consiglio dei Ministri.

"Ci siamo riservati di approfondire alcuni temi", aggiunge D'Ascola spiegando che si riferisce alla riforma della prescrizione e alle limitazioni che si intendono introdurre in materia di impugnazione delle sentenze. In particolare l'Ncd chiede di riflettere sull'ipotesi di limitare il ricorso in Cassazione nel caso di doppia sentenza di condanna solo in presenza di una violazione di legge.