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Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura ha nominato, con venti voti a favore, Giovanni Legnini come nuovo vice presidente del Csm. Già sottosegretario all’Economia nel governo Renzi e componente anche dell’esecutivo Letta, ha iniziato a fare politica a 17 anni ed è specializzato in diritto delle imprese e della Pubblica amministrazione. Tre le schede bianche in votazione mentre Giuseppe Fanfani e Teresa Bene hanno ottenuto un voto a testa. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso vivo compiacimento per la scelta di Giovanni Legnini, auspicando che adesso venga recuperato il tempo perso per l’elezione dei nuovi membri del Csm.

L’ampio consenso ricevuto da Legnini accresce il prestigio dell’istituzione e darà un nuovo slancio all’organo di autogoverno dei magistrati – ha sottolineato Napolitano in una nota - Sono sicuro che sotto la sua guida il Csm saprà affrontare con concretezza anche i problemi più complessi”. In uno dei passaggi dell’intervento Legnini ha auspicato un confronto con il Ministro della Giustizia non rituale ma effettivo sul contenuto delle riforme, sottolineando come la funzione della magistratura è e dovrà essere sempre autonoma, indipendente e imparziale.

Nella sua prima riunione presieduta dal capo dello Stato, inoltre, il plenum del Csm ha dichiarato ineleggibile Teresa Bene, che il parlamento aveva indicato tra i componenti laici di Palazzo dei marescialli e sarà quindi ora necessaria la sua sostituzione. La decisione è stata presa all’unanimità su proposta della Commissione verifica titoli, la quale ha ritenuto che non avesse i quindici anni sufficienti per l’elezione a membro laico – in alternativa al titolo di professore ordinario di materie giuridiche. “Una decisione errata, infondata e strumentale - ha commentato la stessa Teresa Bene – Spiace che tutto questo avvenga ad opera di un organo di rilevanza costituzionale”.