
Alla scorsa udienza la Corte d'Assise respingendo le richieste dei difensori di alcuni imputati, che avevano chiesto la revoca dell'ordinanza che ammetteva la deposizione di Napolitano, ha ribadito la necessità che il capo dello stato testimoni al processo i fatti specifici già indicato nei mesi scorsi dai giudici. Secondo la corte, infatti, la lettera con cui Napolitano faceva presente di non avere circostante da riferire su quanto sollecitato dalla procura non rende, comunque, inutile la deposizione.
I capimafia Totò Riina e Leoluca Bagarella, intervenendo in videoconferenza al processo, hanno chiesto di partecipare all'udienza sempre in video-collegamento. L'Avvocatura dello Stato si è opposta. La Corte si è riservata di decidere.
IL COMMENTO
Dai dazi di Trump al voto per Genova, quando il mondo va alla rovescia
"Ti ricordi Bilancia?" 17 vittime scelte per odio e per caso