Felice connubio fra tradizione lirica italiana e modello di orchestrazione tedesco, Il Segreto di Susanna ha uno stile personalissimo, fatto di ascendenze settecentesche - palesi sono i riferimenti a La Serva Padrona di Pergolesi - richiami umoristici di tipo rossiniano, tracce di liederismo e influenze del classicismo viennese, tanto Mozart (La Contessa Susanna riassume, nel proprio nome, due personaggi de Le nozze di Figaro) con in più ampie pennellate di cantabilità tutta italiana accanto a momenti di declamato alla maniera verdiana.
Da sottolineare, oltre all'aspetto musicale, il valore ideologico: un rifiuto, da parte dell'autore, degli aspetti deteriori contemporanei e della moda artistica in voga a quel tempo, fatta di tinte fosche e angoscianti. Wolf-Ferrari guarda ad un mondo diverso e, con una predilezione per i toni della commedia musicale, si rivolge appunto al Settecento, in particolare a quello goldoniano: basti pensare ai due lavori che di poco precedettero Il Segreto - e che di certo lo influenzano - ossia Le donne curiose (1903) e I quattro rusteghi (1906).
IL COMMENTO
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