
La frode, secondo quanto risulta dalle indagini della Guardia di Finanza, sarebbe stata realizzata nei settori della logistica, dei trasporti e del facchinaggio attraverso una rete di cooperative.
Il presunto "dominus" del sistema illecito, secondo l'accusa, sarebbe stato proprio Rosati, che avrebbe svolto il ruolo di "amministratore di fatto" del consorzio 'Expojob', ora una spa specializzata nella gestione di insediamenti logistici ed industriali. Limido, da quanto si è saputo, sarebbe stato anche lui una sorta di amministratore di fatto e mediatore.
Tutti gli arrestati, tra cui anche Montemurro, erano o dipendenti o amministratori di fatto del consorzio o della decina di cooperative che facevano capo a 'Expojob'. Secondo le indagini, il consorzio riusciva a vincere appalti con imprese private per far lavorare le cooperative perché queste ultime potevano offrire prezzi più bassi. E potevano farlo perché non versavano né le imposte dovute né i contributi ai dipendenti. Sarebbe stato accertato, dunque, un "articolato sistema di frode fiscale" nei settori della logistica, facchinaggio, trasporto su strada e servizi alle imprese.
IL COMMENTO
“Ti ricordi Bilancia?”. Il killer incastrato con una tazzina di caffè e una sigaretta
Quel processo che non finisce e le autostrade sempre più trappola