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La meritocrazia al potere. Rispetto al resto del Paese, la Nazionale potrebbe diventare un'isola felice. E' il sogno proibito che Antonio Conte ha rivelato i un'intervista a Sky. Il ct della Nazionale ha ribadito di non avere "preclusioni per nessuno" e di voler convocare solo "chi davvero merita di indossare la maglia azzurra, sia in campo che fuori".

Nessun riferimento al flop azzurro in Brasile. "Se Pellè è arrivato in Nazionale a 29 o 30 anni, si vede che meritava questo. Ha conosciuto vari allenatori, anche in Olanda, che lo hanno fatto crescere, adesso sta facendo molto bene: deve però continuare. L'ho trovato più maturo di quando è andato via. Le convocazioni devono essere meritate, personalmente non ho preclusioni nei confronti di nessuno. L'importante è che, chi arriva da noi, dimostri di essere in grado di poter indossare la maglia azzurra. I convocati devono fornire la giustificazione della mia scelta", ha sottolineato Conte.  

Sull'attuale situazione della Serie A, Conte ammette
: "Mi piacerebbe vedere qualche italiano in più in campo, avere qualche scelta in più. In Europa non si vince, perchè non siamo più un Paese ambito dai calciatori, abbiamo perso un po' di appeal, per una serie di motivi, non ultimi gli episodi che si verificano negli stadi; e qui mi riferisco anche alle contestazioni nei confronti delle squadre. In Inghilterra non esistono contestazioni, se ad esempio una squadra non vince. Su queste cose dobbiamo riflettere e non mettere la testa sotto la sabbia, nascondendole. C'è anche un problema economico, che ci tiene distanti dai Paesi importanti calcisticamente. Attraverso il lavoro dobbiamo guadagnare posizioni. Oggi è molto difficile primeggiare in Europa per le squadre italiane".

Parlando dei singoli, o meglio dei campioni che hanno fatto la storia della Nazionale, Conte elogia Buffon e Pirlo, che definisce "due grandi, non solo in campo" e poi ammette che "Perin può fare buone cose". Infine, rivela un retroscena: "Quando arrivai alla Juve, mi sarebbe piaciuto avere De Rossi, però lui ha sempre visto la Roma come unica squadra italiana". Di recente il ct azzurro ha assistito agli allenamenti di Genoa e Sampdoria ammettendo di tenere sotto controllo alcuni talenti delle squadre genovesi.