
Le indagini della procura erano partite nell'aprile del 2013 e riguardano alcuni pagamenti effettuati da Scajola per la ristrutturazione della sua villa di Imperia. Secondo la tesi del pm i lavori di ristrutturazione di Villa Ninina sono stati pagati molto meno di quanto realmente valevano. Secondo i periti della procura i lavori effettuali nella villa avevano un valore di circa tre milioni, mentre quelli effettivamente pagati sono stati di un milione e mezzo. La differenza costituisce, secondo il pm, il finanziamento illecito per l'ex deputato di Fi e nell'ambito di questo procedimento è stato rinviato a giudizio con citazione diretta anche il titolare dell'azienda che ha svolto i lavori di ristrutturazione.
L'accusa di ricettazione nasce, invece, dal ritrovamento nella villa durante le perquisizioni sulle ristrutturazioni di una informativa vecchia di qualche anno su un ex deputato del Pdl, nella quale si faceva riferimento a lui come consumatore di cocaina. Le accuse sono sempre state duramente respinte dallo stesso Scajola.
IL COMMENTO
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