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Conferenza alle 11 nel foyer del teatro Carlo Felice
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Sergio Cofferati sarà candidato alle primarie del centrosinistra in programma il prossimo 21 dicembre. L’annuncio ufficiale arriverà questa mattina, nel corso di una conferenza stampa (alle 11 nel foyer del teatro Carlo Felice di Genova), ma la decisione ormai è presa. Dopo aver speso l’intera settimana in una serie di contatti propedeutici e preso atto dell’appello arrivatogli da una larga fetta del Partito democratico, non solo dalle componenti cuperliana e civatiana ma anche da una quota di renziani, oltre che da numerosi e autorevoli ambienti della società civile, l’ex segretario nazionale della Cgil scioglierà positivamente la riserva.

Lunedì scorso, durante un’intervista rilasciata al direttore di Primocanale Luigi Leone, Cofferati aveva preso l’impegno di pronunciarsi entro il fine settimana. E così sarà. Un rispetto dei tempi che è anche un primo segnale di coerenza e di chiarezza, elementi dei quali la Liguria ha un disperato bisogno per affrontare e provare a risolvere i suoi numerosi e drammatici problemi.

L’europarlamentare lascerà il seggio di Strasburgo e si getterà dunque nell’agone delle primarie, rinnovando così l’esperienza già compiuta quando divenne sindaco di Bologna. A contendergli il successo sarà Raffaella Paita, assessore regionale alle Infrastrutture, all’Ambiente e alla Protezione civile, “delfina” del governatore uscente Claudio Burlando. Secondo un annuncio già fatto, invece, dalla contesa dovrebbe ritirarsi Alberto Villa, responsabile comunicazione del Pd, che era sceso in campo per fronteggiare la Paita, ma che si è detto invece pronto a sposare la causa di Cofferati. In lizza, al contrario, sembrerebbe rimanere Massimiliano Tovo, in contrasto con il suo stesso partito, l’Udc: sarà una presenza di bandiera.

La candidatura dell’ex leader della Cgil, fra l’altro, produrrà con ogni probabilità anche un ricompattamento della coalizione sul versante sinistro, da Sel a tutta quella rete di movimenti che vedono in Cofferati il “cavallo giusto” per portare avanti istanze amministrative ritenute fondamentali, a cominciare dalla salvaguardia del territorio, duramente provato dal dissesto idrogeologico causato principalmente dalla cementificazione selvaggia.