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La missione Rosetta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha raggiunto il più spettacolare e ambizioso dei suoi obiettivi. Il lander Philae è atterrato sul nucleo della cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko. E' il primo veicolo a compiere una simile impresa, segnando un primato senza precedenti nella storia dell'esplorazione spaziale.

Dopo lunghissimi momenti di tensione, l'atterraggio sulla cometa è stato accompagnato da un grande applauso
, abbracci e strette di mano nel centro di controllo dell'Esa in Germania, l'Esoc, a Darmstadt. Dalla superficie della cometa il lander Philae ha inviato il segnale alla sonda Rosetta, che lo ha ritrasmesso a Terra. Nonostante tutti i timori, la discesa è andata bene e l'antenna è correttamente rivolta verso l'alto.

La cometa di Rosetta sembra più antica del previsto
, più polverosa di quanto immaginato e potrebbe essersi formata nella stessa regione dei pianeti rocciosi come la Terra: sono le prime conclusioni che arrivano dall'analisi dei suoi grani raccolti dallo strumento italiano Giada (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator).

Fiato sospeso per la discesa del lander. Un problema tecnico era stato rilevato nella notte dai tecnici che stanno seguendo la missione dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) dal centro di controllo che si trova in Germania, a Darmstadt. Alle 8:30 del mattino è stato deciso comunque di dare il via libera alla separazione di Philae dalla sonda Rosetta e la manovra è avvenuta, come previsto, alle 9:35 italiane.

La conferma è arrivata alle 10:03, ossia 28 minuti più tardi
. Tanto è il tempo necessario perchè il segnale arrivi al Centro di controllo. Rosetta ha 'lanciato' il lander Philae nella traiettoria programmata dei tecnici per raggiungere il sito di atterraggio Agilkia. Quindi la sonda ha cominciato ad allontanarsi per seguire in sicurezza la discesa di Philae. La discesa è stata trasmessa in diretta streaming sul sito dell'Esa.

L'Italia svolge un ruolo importante nella missione.
Finanziato dall'Agenzia Spaziale Italiana, Giada (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator) è stato sviluppato a Napoli presso il Laboratorio di Fisica Cosmica e Planetologia dell'università Parthenope e dell'Inaf-Oac, in collaborazione con l'Istituto di Astrofisica dell'Andalusia (Granada, Spagna). La responsabile dello strumento è Alessandra Rotundi dell'università Parthenope. Tra i partner anche il gruppo Finmeccanica.