cronaca

1 minuto e 31 secondi di lettura
Dei 2,3 miliardi per interventi contro il dissesto idrogeologico "fermi da anni, bloccati da una serie di cose, più di un miliardo oggi è già in fase di spesa, quindi per cantieri che sono stati aperti". Lo ha spiegato il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. "Una norma dello Sblocca Italia prevede che se ci sono fondi destinati a opere che sappiano hanno tempi lunghi perchè non c'è progettazione noi definanziamo quegli interventi e finanziamo quelli in stato più stato per spendere subito le risorse che abbiamo. Questo ha velocizzato molto" l'apertura dei cantieri.

"Per non perdere i soldi - ha detto ancora Galletti - le regioni sono corse a fare progettazione, che è indispensabile". Ma per affrontare il problema del dissesto idrogeologico, ha avvertito Galletti, "ci vogliono anni, tanti cantieri, tante risorse ma soprattutto una cultura ambientale. Non pensiamo in maniera un po' gretta che con i soldi si risolva tutto". Il ministro ha poi detto che "è pronto un piano nazionale contro il dissesto finanziato con i fondi di coesione territoriale, il mio ministero ha chiesto 5 miliardi su questi fondi a cui si aggiungono 2 miliardi di cofinanziamento delle regioni", finanziamenti naturalmente "non in un anno" ha precisato Galletti. 

"Sono molto preoccupato, non voglio fare allarmismo, anche per quello che può accadere in futuro. Perchè i cambiamenti climatici oggi non sono più la visione di qualche matto, sono scienza. Non avremo una attenuazione di quelle alluvioni che vediamo oggi, avremo un preoccupante aumento. Quindi non possiamo chiuderci gli occhi e dire saranno problemi dei nostri figli". Quindi, ha concluso il ministro Galletti, la tutela del territorio "va messa al centro delle politiche regionali e comunali e al centro del programma del governo"