politica

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“Il problema non è la politica. Io la politica la amo e la mastico da anni. Il problema qui a Genova è la difficoltà di trovare una nuova classe dirigente.”

Questa, più o meno, è l’analisi che fanno tanti vecchi “compagni” di fronte alle ultime vicende della politica locale. La politica può sbagliare, ma quello che ora manca è una classe dirigente “contemporanea, che sappia stare in mezzo all’azione politica e sappia governarla in mezzo ai marosi delle nuove crisi.

Le classi dirigenti, dovremmo dire, perché non è questo solo un affare della sinistra e più specificatamente del Pd, ma di quasi tutto il panorama politico genovese (soprattutto genovese): il centro destra sta addirittura peggio, perché non ha il supporto (anche flebile o deluso) di quei serbatoi politici di quartiere, di strada, di comitato, di fabbrica, di cultura, che la sinistra nonostante tutto riesce ancora a tenere accesi. Il centro destra locale ha perso il suo più vivace serbatoio di consensi che era quella della borghesia e della middleclass, da dove sono emigrati copiosi voti verso Renzi (anche se a Genova Renzi ha ben pochi seguaci doc), verso i Cinque Stelle o, in grande quantità verso l’enorme palude dell’astensione.

Centro sinistra e anche centro destra potrebbero rigenerarsi con un nuovo “partito dei sindaci” e aggiungiamo anche i quasi volontari dei Municipi, i piccoli sindaci, , di quelli che la politica la fanno senza scopo di lucro, perché di credono ancora per davvero. E sarebbe , probabilmente, una buona rigenerazione.