
Discorso profondamente diverso però per quanto riguarda gli interventi più profondi, quelli di prevenzione per impedire che questi episodi accadano nuovamente: “Richiederanno tempo e servirà soprattutto un cambiamento di cultura del Paese – ha specificato Galletti - Quando vedo una casa costruita nell’alveo di un fiume, non c’è opera pubblica che la possa tutelare, se non c’è un cambio di cultura, se i cittadini non custodiscono il territorio, se i Comuni non utilizzeranno 10 milioni per le demolizioni delle case abusive e se le Regioni svolgeranno il loro compito, non potrò alzare le mani”. In conclusione, poi, il ministro ha voluto aggiungere che “non ci saranno mai più condoni edilizi”.
IL COMMENTO
Genova e il Turismo, un rapporto complesso con i camerieri
Leonardo, Fincantieri e la guerra: l'etica non può essere solo italiana