cultura

1 minuto e 55 secondi di lettura
Chiude la mostra itinerante 'Senzatomica', organizzata dall’Istituto buddista italiano Soka Gakkai e in collaborazione con altre associazioni per la pace, che ha avuto a Sestri Levante la sua prima sede in Liguria, nell’ex convento dell’Annunziata, col patrocinio del Comune.

'Senzatomica' è stata visitata da 500 ragazzi delle scuole medie e delle superiori e dai bambini delle primarie. Oltre agli studenti vi sono stati oltre 1100 visitatori, in un momento non facile visto che l’apertura ha quasi coinciso con l’alluvione nel Tigullio. A 5 anni dall’avvio della mostra italiana sono già 150mila i visitatori.

L’intento è una campagna di sensibilizzazione per la messa al bando di tutte le armi nucleari entro il 2015 e per l’elaborazione di una convenzione sulle armi internazionali. Il metodo indicato dal fondatore della comunità buddista nata in Giappone, Daisaku Ikeda, come l’unico percorribile: “Trasformare lo spirito umano per liberare il mondo dalle armi nucleari“. Insieme alla mostra è stata avviata una risoluzione per l’eliminazione delle armi nucleari cui hanno aderito molte Regioni e Comuni. Anche Sestri Levante potrebbe approvarla nelle prossime riunioni del Consiglio comunale. E’ una “guerra alla guerra” condotta partendo dalla lotta a tutte le armi “immorali”.

La mostra è articolata con alcune installazioni, tra cui una ricostruzione dell’aereo che sganciò la prima bomba atomica su Hiroshima (“Enola Gay”), una donna completamente vestita di nero sopra l’antica cripta in cui sono visibili le ossa dei monaci dell’antico monastero dell’Annunziata. Una serie di pannelli spiega il contesto delle armi atomiche. La mostra si conclude con un laboratorio didattico nel quale i bambini e ragazzi possono comporre le proprie impressioni, con disegni o testi.

Nella sala proiezione si può infine vedere un video molto efficace, realizzato senza pietismo e senza eccessi di immagini, che consiste nella testimonianza dei sopravvissuti alle bombe di Hiroshima e Nagasaki (gli “hibakusha”). Un ricordo molto opportuno e purtroppo presente, visto che anche in questi giorni si discute sul progetto nucleare in Iran (sospettato di non essere solo civile ma soprattutto militare), e visto che guerre, stragi orribili e violenze sono diffuse ovunque.