cronaca

Sviluppi sull'inchiesta che ha coinvolto 18 persone
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Tornano in libertà, e potranno riprendere immediatamente la loro attività, anche i due primari degli ospedali di La Spezia ed Empoli, Stefano Parmigiani, residente a Parma e Roberto Bernardini, residente a Calcinaia (Pisa), finiti agli arresti domiciliari per l'inchiesta sul latte in polvere condotta dal Nas di Livorno e dalla procura di Pisa. Il gip ha accolto il ricorso presentato dalle loro difese.

In libertà anche il dirigente della casa farmaceutica Dmf, Michele Masini. Libero anche Giuliano Biagi, 35 anni, di Massa, agente della Humana Italia al quale però il giudice per le indagini preliminari ha ordinato la misura dell'obbligo di dimora nel comune di residenza. Ancora nessuna novità per l'informatore scientifico Vincenzo Ruotolo, ma il gip Guido Bufardeci potrebbe pronunciarsi già in giornata.

Respinta invece l'istanza di revoca presentata dalla difesa di Gianni Panessa, agente della Mellin, per il quale il giudice ha ravvisato ancora esigenze cautelari tanto che il suo legale Chiara Bonaguidi ha già fatto ricorso al tribunale del riesame: "Siamo stupiti - ha detto l'avvocato - perché secondo noi è palese che non vi sia più il pericolo di reiterazione del reato, ma stupisce anche la disparità di trattamento rispetto ad altri indagati".

In totale sono 18 le persone che finirono agli arresti domiciliari il 21 novembre scorso: contestato il reato di corruzione. Nei giorni scorsi erano tornati in libertà altri indagati, tra cui dieci medici di base e due informatori scientifici: al momento quindi solo in due dei destinatari delle misure cautelari sono ancora agli arresti a casa.