
L'aggressione non impediva alla donna di chiedere aiuto al figlio che si lanciava nelle rincorsa all'aggressore mentre contestualmente avvertiva la Polizia. La descrizione fornita agli agenti era proprio quella del maniaco anche se il tipo di abbigliamento, con l'immancabile cappellino da baseball, è abbastanza diffuso tra i giovani immigrati
Gli agenti così, grazie al prezioso aiuto del giovane, riuscivano a risalire all'eggressore. Ora al vaglio degli investigatori ci sono due ipotesi: una quella di aver acciuffato il misterioso aggressore seriale, l'altra che si tratti di un caso isolato e non ci siano collegamenti. Intanto si è scoperto che il fermato era ricercato per una rapina commessa nel 2013 mentre per l'aggressione in via Dattilo è stato denunciato di violenza privata. Il suo identikit sarà ora sottoposto alle vittime dell'aggressione del maniaco.
IL COMMENTO
“Ti ricordi Bilancia?”. Il killer incastrato con una tazzina di caffè e una sigaretta
Quel processo che non finisce e le autostrade sempre più trappola