cronaca

La sentenza arriverà nel 2015
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La Corte Suprema indiana ha terminato l'esame dell'appello presentato dalla difesa di Tomaso Bruno e Elisabetta Boncompagni, i due italiani condannati all'ergastolo con l'accusa di avere ucciso a Varanasi il compagno di viaggio Francesco Montis. Dopo l'intervento della difesa e  dell'accusa, il giudici hanno chiuso il dibattimento e si sono riservati il giudizio. Secondo fonti legali, la sentenza potrebbe arrivare nei primi mesi del 2015.

Durante la seduta, il Pm ha ribadito la tesi che Montis è stato strangolato, probabilmente con un oggetto non determinato, dai suoi amici nella stanza dell'hotel all'alba del 4 febbraio 2010. A sostegno di questo ha riproposto ampi brani del referto dell'autopsia e della sentenza dell'Alta Corte che ha confermato la condanna all'ergastolo.

I giudici della seconda sezione presieduta da Anil R.Dave hanno opposto diverse obiezioni riguardanti soprattutto la modalità e i tempi del decesso, e l'assenza di un certificato medico relativo all'arrivo di Montis nell'ospedale. Inoltre hanno formulato rilievi circa la mancanza di prove sui movimenti avvenuti nel percorso fra la camera e l'uscita dell'hotel nelle ore in cui sarebbe morto il giovane sardo.

In particolare, non esiste un resoconto delle immagini riprese dalle telecamere fisse. L'avvocato difensore Haren Rawal aveva sostenuto che i due italiani sono stati condannati solo su prove circostanziali e non dirette. Dato anche che la Corte sarà chiusa per festività natalizie, dal 18 dicembre al 2 gennaio, la sentenza sarà presumibilmente pubblicata nei primi mesi del prossimo anno.