cronaca

Protesta lavoratori sanità privata su corsi di formazione
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Il consiglio regionale tra due fuochi, da un lato i lavoratori della provincia di Imperia e dall'altro quelli della sanità privata. Nel capoluogo del Ponente protestano i dipendenti della Provincia contro i tagli del governo che mettono a repentaglio i servizi per l'utenza e il posto di lavoro dei circa 250 dipendenti. I dipendenti daranno vita a un presidio nel fine settimana. "Chiediamo alla Regione il riassorbimento delle proprie funzioni che nel tempo sono state delegate alla Provincia e che pesano per 4 milioni di euro all'anno", ha detto il funzionario dell'ufficio ambiente e protezione civile della Provincia Gianfranco Grosso. Oggi, una delegazione dei dipendenti provinciali partecipa al Consiglio regionale chiamato a discutere alcuni emendamenti sulla questione. "La popolazione deve sapere che i tagli alle Province non si concretizzeranno in un risparmio per i contribuenti  che continueranno a pagare allo Stato ciò che prima veniva versato alle Province", ha detto ancora Grosso. Per domani è prevista una nuova assemblea di lavoratori.

Un altro presidio di protesta è quello dei lavoratori della sanità privata davanti all'ingresso del consiglio regionale della Liguria, durante la discussione sul bilancio previsionale 2015. Alla manifestazione hanno aderito un'ottantina di manifestanti con le bandiere della Cgil Funzione Pubblica. Sono più di mille i lavoratori del comparto sanitario privato in Liguria. "Oggi protesto perché sono: laureato, qualificato, professionale, opero da 20 anni, ma per la Regione Liguria devo sostenere un nuovo corso Tase. Forse non sono io il somaro da formare", è scritto sui volantini distribuiti dai lavoratori.

I manifestanti denunciano che "non sono ancora state definite in modo chiaro i costi e le modalità di partecipazione ai corsi di qualificazione per operatore socio sanitario (Oss) e che un provvedimento regionale pone un numero rilevante di lavoratori nella condizione di pagare di tasca propria i corsi, visto che le aziende private non intendono farsene carico, c'è il rischio che molti lavoratori siano licenziati perché non in possesso dei titoli abilitati".