
Per il reato di truffa, la procura di La Spezia, nel 2013, ha indagato tutti e cinque i dipendenti pubblici. Dagli accertamenti è risultato che i cinque non si presentavano in ufficio, oppure entrano dopo, o uscivano prima del loro orario, ma facevano risultare falsamente la loro presenza sul posto di lavoro tramite la strisciatura del loro badge. Il vice procuratore generale Claudio Mori, oltre al risarcimento delle ore pagate indebitamente, chiedeva anche un risarcimento di 40 mila euro per il danno d'immagine cagionato al Ministero dell'economia e delle finanze.
Le difese, durante il dibattimento davanti ai giudici contabili, avevano sottolineato come i fatti contestati ai propri assistiti fossero ancora in corso di accertamento davanti ai giudici penali, e che i tabulati relativi alle timbrature non fossero attendibili, sostenendo che il sistema con cui si effettuavano presentava gravi criticità. Tesi che non ha convinto i giudici contabili, che hanno condannato i cinque dipendenti al risarcimento complessivo di quasi 50 mila euro.
IL COMMENTO
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