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Reso noto dopo le accuse sull'emergenza rifiuti
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Ancora percolato della discarica di Scarpino, finito nel torrente Chiaravagna. E' quanto hanno constatato gli ispettori dell'agenzia dell'ambiente nel corso degli ultimi sopralluoghi effettuati nei giorni scorsi. Una situazione di emergenza che dura, a fasi alterne, ormai da diversi mesi, e resa ancor più pesante dalle precipitazioni di ottobre e novembre.

Un autentico blitz quello di Arpal reso noto solo dopo le accuse rivolte da Amiu a Claudio Burlando e ai vertici della Regione sulla gestione dell'emergenza spazzatura. Il controllo è stato effettuato dall'agenzia regionale per l'ambiente, che dipende dall'assessorato regionale alla Protezione Civile e Rifiuti, effettuato (ufficialmente) il 23 dicembre. Un problema, quello della discarica di Scarpino, che peraltro il board di Amiu insediato da pochi mesi si trova in eredità dalle passate gestioni.

Una situazione pesante che, nonostante l'impegno dell'azienda, dal punto di vista ambientale ed economico rappresenta uno scoglio duro da superare. Soprattutto quando Comune e Regione sono in guerra tra loro, soprattutto quando la politica regionale e comunale non ha saputo (e voluto) costruire nel tempo un'alternativa al disastro attuale. La capacità del percolatodotto è di 3000mc/g, con una produzione per Scarpino 1 per 2900 mc/g e Scarpino 2 di altri 500 mc/g. Per farvi fronte Amiu, che ha in mano la patata bollente, ha predisposto il passaggio di autobotti destinate a raccogliere parte dei liquami (300 mc/g), senza però riuscire a interrompere del tutto gli sversamenti.

Ora si attende la creazione di due impianti mobili di trattamento, che dovrebbero evitare gli sversamenti nel torrente Chiaravagna, dove nel frattempo i limiti di ammoniaca sono nuovamente tornati a salire. Per Amiu è una corsa contro il tempo. la gara per i depuratori è stata assegnata, tratteranno 2400mc/g e assicurano che "ci saranno in due-tre mesi". Nel frattempo, la guerra politica 'tra bande' potrebbe trovare una tregua dopo le primarie Pd. Armistizio in cui si potrà ragionare finalmente sul piano per il futuro dei rifiuti di Genova e località limitrofe.