
Circa 300 tra bambini e maestre si trovano in una scuola primaria a poca distanza da dove è in corso l'imponente operazione di polizia. Secondo testimoni i maestri hanno fatto stendere i bambini a terra per tenerli lontani dalle finestre e la scuola ha chiesto ai genitori di non andare a prendere i loro figli. Nell'istituto si cerca di mantenere la calma e la situazione al momento sembra essere sotto controllo.
Sono sotto i riflettori di tutto il mondo gli spostamenti dei due fratelli sospettati della strage a Charlie Hebdo, Cherif Kouachi e Said Kouachi. I ricercati sarebbero stati avvistati dagli elicotteri della polizia tra i boschi a nordest di Parigi, già setacciati nelle ultime ore dalle teste di cuoio. Sono stati mobilitati 88.000 uomini per la dare la caccia ai due terroristi. Lo ha annunciato il ministero degli Interni francese, secondo quanto riportato da France 24.
La spietata caccia all'uomo ai fratelli Kouachi continua con tutti i mezzi più tecnologici in Francia. Braccati come animali, i due restano però incredibilmente ancora in fuga, alla macchia per il secondo giorno di fronte all'imponente schieramento delle forze di sicurezza francesi. Nella foresta di Longpont, in Piccardia, 100 chilometri a nord di Parigi, un rastrellamento durato ore si è chiuso con un apparente nulla di fatto mentre i reparti speciali, corazzati come Robocop e armati di congegni per la visione notturna, si sono allontanati lasciando il campo ai soli gendarmi senza aver trovato traccia della vettura.
L'autore della sparatoria a Montrouge, periferia sud di Parigi, conosceva i fratelli Kouachi, gli assalitori di Charlie Hebdo. Lo rivela la tv France 2, citando fonti dell'intelligence transalpina. Secondo il sito di 20 Minutes, gli uomini erano "in contatto".
Tutta la vicenda è ancora avvolta da ombre e la carente comunicazione del governo non aiuta. Bernard Cazeneuve, il ministro dell'Interno, ha parlato oltre mezz'ora in conferenza stampa senza fornire notizie, al di là della convocazione della riunione dei ministri di Europa e Usa domenica a Parigi. Poi alla Cnn, in serata, la collega della Giustizia Christiane Taubira ha ammesso che uno dei due fratelli ricercati era noto all'intelligence fin dal 2005 per aver partecipato alla jihad dapprima in Yemen e quindi in Iraq (nel 2008). Tanto da essere arrestato e condannato al rientro.
IL COMMENTO
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