Erano tornati dalla Siria da una settimana e stavano preparando un grande attentato in Belgio. Si tratta dei componenti della cellula di jihadisti neutralizzata dalle forze speciali della polizia a Verviers (quasi ai confini con la Germania) in una maxi operazione che ha portato alla morte di due terroristi, all'arresto di un terzo e una decina di controlli e perquisizioni, anche a Bruxelles, Villvord, Zaventem, Moelenbeck e Anderlecht, dove in un edificio è stato rinvenuto dell'esplosivo. Ci sarebbero anche alcuni ricercati in fuga. E nella notte sono state segnalate sparatorie nei paesi di Angleur e Amercoeur, nella provincia di Liegi e non lontani da Verviers. A riferirlo il sito della Dernière Heure, secondo cui a Verviers sono stati ritrovati anche kalashnikov, prodotti per fabbricare bombe e divise da poliziotto.
Tutte zone e comunità in cui è segnalata forte la presenza dei cosiddetti "foreign fighters", i combattenti Ue radicalizzati e addestrati, che tornando dalla Siria e da altre aree di crisi, sono vere e proprie bombe ad orologeria, pronte a scatenare l'inferno. Il numero di europei confluiti tra le maglie della Jihad, secondo le ultime stime fornite da Europol è tra i 3mila e i 5mila. Di questi circa 400 dal Belgio. Un numero alto, soprattutto se commisurato alle dimensioni del Paese.
Nel mirino dei fondamentalisti c'era la polizia. E dalle intercettazioni, con cimici nascoste negli edifici in cui i tre si recavano abitualmente e nei loro veicoli, era emerso chiaramente che avrebbero colpito a breve. Intanto un'auto in borghese della polizia era già stata notata dai vicini nei giorni precedenti. Dopo l'operazione è stata convocata una riunione d'emergenza tra il premier belga Charles Michel, i ministri di interno, Jan Jambon, e giustizia, Koen Geens, con i servizi di sicurezza.
Secondo le ricostruzioni dei magistrati i primi ad aprire il fuoco sarebbero stati i tre uomini. Non appena si sono accorti della presenza degli agenti delle forze speciali che stavano per fare irruzione, hanno cominciato a sparare con armi da guerra. Armi semiautomatiche e kalashnikov. Intanto dai tetti degli edifici attorno, i tiratori scelti seguivano la situazione.
La gente per strada è stata invitata ad allontanarsi velocemente. "Stavamo risalendo rue des Ecole e volevamo attraversare alle strisce pedonali di rue de la Colline, quando un uomo vestito di blu scuro e col passamontagna sul volto ci ha spinto alle spalle e ci ha detto 'correte'", racconta una donna che si è trovata a passare per strada con i figli piccoli, mentre in un edificio poco lontano si cominciava a scatenare l'inferno, come testimoniano le immagini dei video amatoriali girate dagli abitanti della zona. In una di queste si vedono gli uomini coperti dai passamontagna in azione nell'abitazione, mentre fuori è buio e c'è fumo che esce dalle finestre.
cronaca
Blitz antiterrorismo in Belgio, jihadisti uccisi: "Preparavano attacco a Bruxelles"
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