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Dopo l'ufficializzazione del risultato del voto
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"In bocca al lupo a Lella Paita, la commissione di garanzia ha verificato i risultati ed è la vincitrice delle primarie. Il Pd non solo è l'unico che fa le primarie ma ha anche una commissione di garanzia che risponde e verifica. Con Paita ora ci deve essere tutto il partito per vincere la sfida del prossimo maggio". Matteo Renzi, dopo cinque giorni di silenzio, ha parlato delle Primarie liguri e lo ha fatto per annunciare la vittoria di Raffaella Paita. Nessun accenno dunque alla valenza politica dei 13 seggi sanzionati con la pena massima, l’annullamento. Deluse le aspettative di Pippo Civati, che ai microfoni di Primocanale aveva dichiarato pochi giorni fa: “Sulla regolarità e la legittimità delle Primarie ritengo che Renzi non possa non intervenire. Anche perché lui nasce con le Primarie”. D'altronde, anche durante la campagna elettorale per le Primarie in Liguria, il governo Renzi si era fatto notare per la sua bivalenza: il ministro Pinotti aveva apertamente appoggiato Raffaella Paita, il ministro Orlando la candidatura di Cofferati.


Dalla direzione nazionale del Pd arrivano anche le dichiarazioni trionfanti di Raffaella Paita. "Ho il massimo rispetto per il lavoro della Commissione di Garanzia - ha spiegato Paita -. Sono contenta che questa vicenda sia chiusa. In questo momento sono in direzione nazionale dove ho avuto l'applauso e l'incoraggiamento anche da parte del segretario nazionale Matteo Renzi. Lo stesso Renzi mi ha detto che il partito unito si stringerà attorno alla mia candidatura. Da parte mia, lavorerò fin da subito per ricomporre il Pd e arrivare in una situazione di unità alle elezioni regionali. Effettuerò dei passaggi già dalla prossima settimana e poi ci dedicheremo da subito, senza prendere neanche un secondo di fiato, ad impostare la campagna elettorale per le regionali".

Non ci sta ad assistere alle celebrazioni il deputato Stefano Fassina. La vicenda delle primarie in Liguria "non può essere archiviata facendo le congratulazioni alla vincitrice", dal momento che sono state rilevate "irregolarità in 13 seggi e la magistratura indaga in due seggi: è un problema più rilevante di quello emerso a Napoli", ha detto il deputato della minoranza dem  nel corso della direzione Pd. Le primarie in Liguria pongono "problemi politici molto seri da affrontare". Problemi denunciati anche dal presidente di Liguria Civica Maurizio Rossi, che nei giorni scorsi ha presentato in Senato un sub emendamento alla legge elettorale per rendere penalmente perseguibili eventuali irregolarità come la compravendita di voti nello svolgimento delle elezioni primarie.

Sulla stessa linea d'onda di Stefano Fassina si trova il deputato Andrea Ranieri
. "Sono ligure, voto a Genova. Non mi associo ai complimenti di Matteo Renzi a Lella Paita. Considero le Primarie della Liguria viziate da alcune scorrettezze di fondo che cambiano la natura politica del nostro partito e la nostra strategia delle alleanze", ha detto Ranieri alla direzione del Pd. "Queste Primarie sono state contrassegnate da un invito esplicito a forze del centrodestra a partecipare e a votare. Non ai cittadini delusi, ma ad alcuni esponenti di assoluto rilievo. Penso ad Alessio Saso (Ncd) che ha in corso un procedimento della magistratura per voto di scambio e a Minasso. Tutti provenienti da esperienze un po’ fasciste e chi li conosce sa benissimo che non sono pentiti". Ranieri ricorda poi la "visita" di Simone Regazzoni, portavoce di raffaella Paita, nella sede di Casapound. "Del resto è difficile avere una presidente che assuma discriminanti a destra quando il suo portavoce, il pop-filosofo Simone Regazzoni, presenta il suo libro fra gli applausi a Casapound e scrive su facebook che gli estremisti non vanno arrestati ma vanno sterminati".

Ciononostante Matteo Renzi sembra non sentirci da questo orecchio. "La discussione sulle primarie liguri per noi finisce qui", da oggi si lavora "per vincere" le elezioni". Così il premier zittisce gli interventi critici in direzione. Gli fa eco il ministro Pinotti: "In Primarie così combattute c’è stato un risultato netto. Questo risultato netto è stato messo sotto la lente d’ingrandimento di una commissione di garanzia. Sono state fatte delle verifiche puntuali. Che adesso si dica che questo non è valido proprio non lo concepisco. Mi auguro che da questo momento tutto il partito veda in Raffaella Paita la candidata del Pd", ha detto il ministro della Difesa e aperta sostenitrice di raffaella Paita..

Tuttavia nel partito Democratico cresce la tensione. Mercoledì prossimo è prevista una riunione della Rete a sinistra e qualcuno, proprio tra i civitiani, parla di scissione. Sul punto è intervenuto il segretario regionale del Pd Giovanni Lunardon: “Abbiamo ben presente che esiste un forte disagio nel partito e dobbiamo porci il problema di come recuperare questo disagio”. Lunardon si è soffermato anche sul verdetto dei garanti: “Dobbiamo discutere di queste Primaie e dei limiti che sono emersi. Nessuno di noi può permettersi un atteggiamento di sottovalutazione. Credo che da parte di tutti ci debba essere la disponibilità e la volontà di avviare una fase nuova e costruire in questa fase nuova il massimo dell’unità possibile”, ha detto Lunardon.