cronaca

Venne arrestato per l'evasione da Marassi
1 minuto e 36 secondi di lettura
Si è suicidato nel carcere di Sanremo Bartolomeo Gagliano il serial killer di Savona condannato di recente a oltre 6 anni di reclusione per l'evasione dal carcere di Marassi e il sequestro di un panettiere avvenuto durante la fuga verso la Francia. 

Galliano si è impiccato alle grate della finestra dell'infermeria del carcere
dove, secondo quanto riferito dal sindacato di polizia penitenziaria Sappe "era stato ricoverato ieri sera dopo che si era tagliuzzato il corpo. Purtroppo - scrive il Sappe in una nota -, nonostante il prezioso e costante lavoro svolto dalla Polizia penitenziaria, pur con le criticità che lo caratterizzano, non si è riuscito a evitare in tempo il gesto del detenuto".

CHI ERA -
Bartolomeo Gagliano, nato nel 1958 a Nicosia (Enna) e trasferito in Liguria con la famiglia qualche anno dopo, commise il primo omicidio nel 1981 quando a Savona spaccò la testa di una prostituta con una pietra. Allora venne assolto perché ritenuto infermo di mente e condannato a 10 anni da scontare in un ospedale psichiatrico.

Durante le licenze premio, Gagliano evase più volte e proprio durante quelle evasioni uccise un transessuale e un travestito e tentò di ammazzare una prostituta. Anche in quel caso venne assolto per vizio totale di mente e trasferito in un ospedale psichiatrico giudiziario. Nel 2006 venne condannato per rapina, aggressioni, detenzione di armi e venne recluso nel carcere di Marassi da dove è evaso nel dicembre del 2013, ancora una volta durante un permesso premio, cosa che scatenò non poche polemiche.

In quell'occasione, sequestrò sotto la minaccia di una pistola un panettiere al quale portò via la macchina e con questa fuggì oltre frontiera. Gagliano venne arrestato qualche giorno dopo a Mentone, nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Ricondotto a Genova è stato processato e condannato a 6 anni e 10 mesi di reclusione per evasione, sequestro di persona, rapina dell'auto aggravata dall'uso dell'arma e recluso nel carcere di Sanremo.