
A Puglisi sono stati contestati sei episodi simili nei confronti di altri imprenditori e l'accesso abusivo ai sistemi informatici dell'Agenzia. Il funzionario infedele era stato arrestato dopo la denuncia di Lugano ma era già indagato da tempo per alcuni comportamenti 'sospetti' segnalati dai vertici del suo ufficio. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Chiavari, dopo la denuncia dell'imprenditore fu tesa una trappola al funzionario infedele che fu arrestato.
Secondo gli inquirenti, coordinati dal pm Paola Calleri, Puglisi accedeva al sistema informatico dell'Agenzia e controllava le posizioni degli imprenditori. Poi li contattava dicendo che se avessero pagato, non avrebbe fatto fare verifiche contabili sulle aziende.
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