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Il nuovo Capo dello Stato forse già in serata
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Un lungo applauso dell'Aula di Montecitorio ha segnato l'ingresso del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, senatore di diritto. Tutta l'assemblea ha partecipato salutato l'ex Capo dello Stato che ha risposto con ampi cenni delle mani. Sergio Mattarella è "una persona di assoluta lealtà, correttezza, coerenza democratica e alta sensibilità costituzionale". Così risponde l'ex presidente della Repubblica ai giornalisti che lo interpellano all'uscita dall'Aula dopo il primo voto per il Colle.

"Io dico che questo lo devono anche a me i Grandi elettori: di metterci questa volta lealtà e responsabilità e assicurare un Pd al servizio del Paese e all'altezza dei suoi compiti. Me lo devono un pò, no?". Lo dice Pier Luigi Bersani conversando con i cronisti a Montecitorio.

I gruppi parlamentari Scelta Civica e Per l'Italia-Centro Democratico esprimono, in una nota, il proprio sì alla candidatura di Sergio Mattarella da parte del Pd e auspicano che su questa proposta convergano consensi sia di maggioranza che di opposizione. Lo rendono noto i capigruppo di Camera e Senato. Scheda bianca nel primo voto.

Come annunciato, Forza Italia vota scheda bianca al primo scrutinio per l'elezione del presidente della Repubblica. L'indicazione è arrivata a tutti i parlamentari tramite un sms da parte dei capigruppo.

"Oggi pomeriggio voteremo per Luciana Castellina: una donna straordinaria". Lo annuncia di leader di Sel, Nichi Vendola, su twitter.

Ferdinando Imposimato, annuncia il blog di Grillo dove si è svolta la consultazione, sarà votato dal gruppo parlamentare M5s sin dal primo scrutinio. Sul blog si ribadisce tuttavia che "in ogni caso, se dal quarto scrutinio i cambi di maggioranza dovessero portare ad un nome condiviso tra più forze politiche in Parlamento si deciderà come meglio muoversi con una votazione lampo sul blog".

LA GIORNATA - Sì all'unanimità del Pd a Sergio Mattarella come candidato alla presidenza della Repubblica. Matteo Renzi ha ufficializzato il nome del giudice della Corte Costituzionale all'Assemblea dei grandi elettori Dem ai quali ha chiesto responsabilità e un voto per sigillare la scelta.

"Non possiamo fallire", è l'appello del premier ai grandidi elettori Pd invitati tutti all'unità. "Non ci deve essere spazio - avverte - per i giochini del dopo. Se si sceglie un candidato si vota quel candidato". "Il Colle non è un passaggio per cui ci divertiamo a fare i nomi. Chi vuole bruciare i nomi fa i falò". Poi un l'elogio di Mattarella: "Sergio Mattarella - dice Renzi - è uomo della legalità, della battaglia contro le mafie e della politica con la P maiuscola". 

Sul nome di Mattarella si ricompatta il centrosinistra mentre Silvio Berlusconi prende tempo. Deciderà l'atteggiamento da tenere dopo un vertice con Angelino Alfano. Nei giorni scorsi Ncd aveva manifestato perplessità sul nome del padre della riforma elettorale del '93 ma, a conti fatti, dalla quarta votazione, quando il quorum si abbassa, e al netto dei franchi tiratori, i voti di Fi ed Ncd potrebbero non essere decisivi per l'elezione di Mattarella. 



IL PROFILO DI SERGIO MATTARELLA (clicca)


Renzi in mattinata ha riunito il vertice del Pd a Palazzo Chigi e ha incontrato, poco prima, anche Raffele Cantone, pm, responsabile dell'autorità anti-corruzione che è tra i nomi sui quali i cinquestelle si sono espressi per le Quirinarie sul web. Un incontro che potrebbe dunque essere considerato anche in chiave come ulteriore elemento di pressing del leader Pd nei confronti di Silvio Berlusconi. Prima della riunione dei Grandi elettori Pd Romano Prodi si chiama fuori sottolineando di non volere che il suo nome sia divisivo e l'ok a Mattarella arriva anche da Pierluigi Bersani, Anna Finocchiaro e dal leader di Sel Nichi Vendola.

Bersani, Mattarella? Sì se responsabili - "Se tutti sono responsabili ce la si fa comunque". Così Pier Luigi Bersani in Transatlantico a proposito della candidatura di Sergio Mattarella. "Berlusconi? - ha aggiunto - Farà quello che vuole, noi abbiamo già tanti problemi...".

Prodi, non sarò elemento di divisione - "Io posso essere un segno di contraddizione ma non voglio essere uno strumento di divisione". È quanto dichiara Romano Prodi con riferimento alla elezione alla Presidenza della Repubblica.

Finocchiaro, ok a Mattarella - "Il percorso scelto dal Segretario Pd per arrivare alla scelta del candidato al Quirinale mi sembra corretto e positivo. Se il segretario indicherà il nome di Matterella all'assemblea dei grandi elettori Pd troverà tutto il partito unito su questo nome che saprà garantire le nostre istituzioni e la nostra democrazia".

L'unico nome ufficialmente in campo dal primo scrutinio è dunque quello di Vittorio Feltri, avanzato da Lega e Fratelli d'Italia. Mentre i 5 Stelle voteranno il candidato che sarà scelto dagli iscritti al Movimento, in una votazione che si svolge oggi dalle 9 alle 14 sul blog di Beppe Grillo. I candidati, dopo che Lorenza Carlassarre si è sfilata dalla corsa, sono 9: Bersani, Raffaele Cantone, Nino Di Matteo, Ferdinando Imposimato, Elio Lannutti, Paolo Maddalena, Prodi, Salvatore Settis e Gustavo Zagrebelsky. Se i prescelti fossero Prodi o Bersani rappresenterebbero, ammettono i dem, una tentazione anche per la minoranza Pd.

LE PROCEDURE PER ELEGGERE IL CAPO DELLO STATO (clicca)

Mattarella è un candidato che ha il consenso di Bersani e di tutto il Pd. La speranza è che al Cav sia accordata una deroga alla pena che sta scontando, che gli consenta di restare a Roma anche oltre la giornata di domani. La partita è ancora tutta da giocare e non è escluso che il no di Berlusconi a Mattarella - che fa il paio con il no di Renzi ad Amato - faccia avanzare altri candidati. In che tempi, è difficile dire.

Renzi vuole fare in fretta. Tant'è che il Pd ha chiesto alla capigruppo domani di valutare se fissare non due, ma tre votazioni, nella giornata di venerdì. A quel punto, se si trovasse un'intesa, un'accelerazione sarebbe possibile. E il quarto scrutinio a quorum ridotto potrebbe consegnare il nome del nuovo presidente già venerdì notte.