
Il progetto è partito dal trio composto dal pianista Alessandro Collina, il batterista Rodolfo Cervetto e il bassista francese Marc Peillon. Dopo anni di intensa collaborazione sulla scena internazionale hanno deciso di rendere omaggio alle musiche del compositore scomparso quindi anni fa. L’idea era quella di esaltare la sensibilità melodica di Petrucciani, troppo spesso relegata in secondo piano rispetto ai virtuosismi tecnici o alle sue vicende biografiche.
I tre musicisti hanno identificato nella tromba di Fabrizio Bosso la voce ideale per interpretare e valorizzare le straordinaria bellezza delle composizioni di Petrucciani. Il suono caldo, ricco di pathos e mai scontato del trombettista, unito a una tecnica e capacità improvvisativa di rara bellezza, si fondono perfettamente con il piano eclettico di Collina, il basso profondo di Peillon e il drumming raffinato di Cervetto.
Il repertorio abbraccia una grande varietà di umori, dall'impetuoso al languido al meditabondo, con eleganza e gusto. Un jazz con molte sfumature che abita diverse epoche e gira il mondo, dal Sud latino di Brazilian Like e Guadaloupe al Nord America di Chloe Meets Gershwin e Play Me (con la tromba di Bosso in grande evidenza), per approdare infine sulle coste del Mediterraneo, dove buona parte di questo tesoro di musica è stato concepito e ora viene filtrato.
Completano il disco due tra gli standard più amati da Michel Petrucciani: una versione ampiamente rivisitata di “Take the ‘A’Train” di Billy Strayhorn a “In a sentimental mood” di Duke Ellington (si racconta che Petrucciani abbia deciso di dedicarsi al jazz proprio dopo avere visto il celebre musicista suonare questo brano in televisione). La recensione sul numero in uscita a febbraio dell’autorevole rivista jazz 'Downbeat' assegna 4 stelle su 5 all'abum di Cervetto e dei suoi compagni di viaggi. Un risultato straordinario.
IL COMMENTO
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