Da un lato le proposte del comitato tecnico che dovrà elaborare il piano strategico della portualità e delle della logistica, dall’altro le richieste degli operatori e del settore: si presentano così gli stati generali della portualità che si sono svolti oggi a Roma, con Primocanale che ha trasmesso l'evento in diretta.
Al centro del dibattito il documento con cui gli esperti scelti dal Ministero dei Trasporti hanno riepilogato le priorità di intervento del settore, a partire dalla pianificazione strategica fino alla razionalizzazione del sistema di governance degli scali, passando per l’intermodalità e l’integrazione tra sistema portuale e mondo imprenditoriale e la specializzazione dei porti.
Sullo sfondo anche temi spinosi come la fusione delle autorità portuali, che in Liguria tiene banco sull’asse Genova-Savona, la creazione di un’agenzia unica nazionale dei e il superamento delle compagnie, che però sempre perdere consistenza. L’auspicio è che il confronto tra ministero e operatori possa individuare priorità precise, obiettivi e tempi di intervento.
Finora sui porti si è agito con grande ritardo, con una riforma del settore attesa da anni ma ancora ferma al palo. Il ministero ha scelto di cambiare metodo e di spostare il dibattito dai tavoli della politica, non sempre all’altezza vista la complessità dei temi, a quelli degli operatori e di chi lavora nel settore. Un confronto che dovrà indicare il futuro del settore e che la Liguria, con tre scali di livello nazionale nel giro di 150 chilometri, segue con attenzione.
GLI INTERVENTI
Paolo D'Amico, presidente della Federazione del mare: "Sono qui per ricordarvi cos'è il mare. E' un cluster che in Italia vale 40 miliardi di euro e occupa mezzo milione di persone".
Paolo Ferrandino, segretario nazionale Assoporti: "Il giudizio sul piano è parziale. Le prime indicazioni sono positive, ma possono essere declinate in modo diverso. Per quanto riguarda il tema della specializzazione, un porto monofunzionale è un'eccezione in Italia, ma dire anche nel mondo. Specializzazione deve significare competitività. Qualsiasi forma di semplificazione sarà d'aiuto. La razionalizzazione delle autorità portuali nasca da un'effettiva analisi della domanda e dell'offerta".
Michele Pappalardo, presidente Federagenti: "Le linee guida vanno nelle direzione che ci aspettavamo. Solo che ci avete indicato il percorso, ma non ci avete deto su quale nave o su quale camion volete imbarcarci per farci arrivare alla meta".
Andrea Bianchi, politiche industriali Confindustria: "I dati testimoniano come il sistema portuale stia perdendo competitività. Sono positivi gli sforzi fatti dal governo, ma serve una riforma organica del sistema. Una particolare attenzione va riservata al dragaggio, considerato il fenomeno del gigantismo navale. Dall'attività delle autorità portuali va esclusa lo svolgimento di qualsiasi attività economica diretta o indiretta. Un cambiamento serve anche per quanto riguarda le concessioni demaniali".
Marco Panforti, presidente Assiterminal: "Mi permetto di citare solo tre temi. Buona amministrazione, cioè riforme a costo zero che possono apportare miglioramenti. Concessioni, non voglio parlare di 'proroga' ma almeno di modifica dei termini del contratto. Se non riusciamo a regolare in modo omogeneo questo tema, avremo perso la convenienza a investire in questo Paese. Ultimo, il lavoro. Qui occore richiamare la nostra tutela della libertà di impresa".
Luigi Merlo, presidente Autorità portuale di Genova: "Non vorrei che lo sconfitto fosse la comunità che rappresentiamo. L'urgenza è assumere un provvedimento, fino a dire un qualsiasi provvedimento. Bisogna agire. Il sistema delle Autorità portuali non regge più. La questione della presenza di Costa Crociere in Italia rischia di essere l'inizio di una valanga. Dobbiamo dare a questi soggetti le stesse condizioni che hanno negli altri Paesi. Dopo nove anni si deve decidere".
Paolo Costa, presidente Autorità portuale di Venezia: "Io adopero l'aggettivo strategico. Significa guardare ai fondamenti dell'evoluzione, non ai particolari. Non stiamo contendendo come dovremmo nei mercati europei. Stiamo perdendo quota. Noi siamo di fronte a un aumento della domanda nei prossimi anni, I nostri porti non sono pronti per quest aumento. Il nostro è un sistema obsoleto".
Lorenzo Forcieri, presidente Autorità portuale La Spezia: "L'obiettivo è rendere più competitivo il sistema. Crewdo che complessivamente il sistema funzioni. Dobbiamo vedere cosa possiamo fare per migliorare. Noi dobbiamo semplificare le procedure: sembriamo un Paese fatto per non fare. Qui è diventato difficilissimo anche cambiare dei binari nel porto".
Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture: "La legge Sblocca Italia ha dettato dei tempi e ha fissato degli obiettivi. Il piano strategico per i porti sarà approvato entro febbraio. Oggi è un momento importante di ascolto. L’obiettivo non è né il conservatorismo né il consociativismo. Quello che a noi interessa è il coraggio di cambiare. Genova ha dimostrato in questo anno di essere uno dei porti che ha segnato il segno più, nonostante il momento di crisi e di recessione. Genova, insieme e Trieste e Gioia Tauro, rappresenta l’hub che ci permetterà di guardare alla concorrenza nel mondo".
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Porti e logistica, oggi a Roma gli Stati generali: diretta su Primocanale
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