porti e logistica

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Presidio dei lavoratori portuali, a Genova, a Ponte Etiopia e al Vte, in concomitanza con gli stati generali della logistica e della portualità convocati dal ministero dei trasporti.

Le segreterie Filt Cgil e Fit Cisl contestano le modalità con le quali il governo ha scelto di procedere alla stesura del piano nazionale dei porti e della logistica. Al centro del dibattito il documento con cui gli esperti scelti dal ministero dei Trasporti hanno riepilogato le priorità di intervento del settore, dalla pianificazione strategica fino alla razionalizzazione del sistema di governance degli scali.

Anche i lavoratori della Compagnia Unica di Genova e dei servizi tecnico nautici del porto, dagli ormeggiatori ai guardia fuoco, si sono mobilitati con una manifestazione davanti alla Prefettura di Genova per mandare un messaggio a Roma dove si tengono gli stati generali della logistica e della portualità. Un centinaio di lavoratori ha dato vita a un presidio e ha ottenuto un incontro con il vice Prefetto al quale hanno manifestato le proprie preoccupazioni.

"Abbiamo spiegato le nostre preoccupazioni perché a oggi non abbiamo certezze sul fatto che dal decreto Guidi sia stata stralciata la parte relativa alla materia portuale. Cancellare per decreto le Compagnie e tutti i servizi tecnico nautici vuol dire aprire la strada a un lavoro più povero, mettendo a rischio la pace sociale", ha sottolineato Luigi Cianci, delegato di Compagnia Unica, al termine dell'incontro .

Il vice Prefetto, si è impegnato a far arrivare a Roma il messaggio dei lavoratori genovesi. "Riteniamo che un processo di riforma, seppur necessario debba partire da quanto abbiamo di buono, ovvero il lavoro e la nostra professionalità", ha concluso Cianci.