cronaca

Interdetto per 5 anni come comandante di nave
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Francesco Schettino è stato condannato a 16 anni di reclusione  per il naufragio della Costa Concordia.  Respinta, invece, la richiesta di arresto. E' quanto ha stabilito il tribunale di Grosseto. Al momento della lettura della sentenza, avvenuta in leggero ritardo rispetto all'orario prefissato, Schettino non era in aula.

Schettino è stato anche interdetto per 5 anni come comandante di nave dal Tribunale di Grosseto che lo ha anche condannato all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Schettino e Costa Crociere sono stati condannati in solido a risarcire le parti civili, tra cui la Presidenza del Consiglio, alcuni ministeri, la Protezione civile, la Regione Toscana e il comune di Isola del Giglio.

"C'è chi ha detto che non andrà in galera? Per il momento no, ma ci andrà dopo il terzo grado di giudizio, se verranno confermate le nostre accuse". Così il procuratore di Grosseto facente funzione Maria Navarro dopo la sentenza. "Se scappa? Speriamo che abbia ragione il tribunale", ha aggiunto rispondendo poi ad una domanda sull'eventuale ricorso in appello: "Aspettiamo le motivazioni e poi vedremo". 

I REATI E LE PENE - Schettino è stato condannato dal tribunale di Grosseto a 16 anni  per tutti i reati per cui è stato imputato nel processo sul disastro della Costa Concordia. I giudici hanno condannato Schettino a cinque anni per naufragio colposo, dieci anni per i reati di omicidio plurimo colposo e lesioni plurime colpose - in relazione ai 32 morti e 157 feriti al Giglio - un anno per i reati di abbandono della nave e abbandono di incapaci.

LE REAZIONI - "Siamo totalmente soddisfatti. I giudici hanno deciso per un completo accoglimento del nostro impianto accusatorio confermando tutti i reati per l'imputato". Questo un commento dei pm di Grosseto, Maria Navarro, Alessandro Leopizzi e Stefano Pizza, al termine della lettura della sentenza mentre il legale di Schettino, Domenico Pepe, che ha preannunciato ricorso, ha detto che "è' una sentenza dura ma essere riusciti quasi a dimezzare le richieste esagerate della Procura forse restituisce un po' di onore" . Infine Marco De Luca, legale di Costa Crociere: ""E' una sentenza molto equilibrata che rende giustizia nell'interesse di tutti".

I COSTI DEL NAUFRAGIO - Da un euro, quello pagato a Costa dal consorzio Saipem-San Giorgio del Porto per avere il relitto, a un miliardo e mezzo, la stima della spesa complessiva sostenuta dalla compagnia di navigazione a causa del naufragio. Attorno alla Concordia non ci solo storie drammatiche, imprese ingegneristiche, operazioni 'impossibili da pensare', ma anche numeri sorprendenti. 

Nel miliardo e mezzo speso a causa del naufragio, ci sono anche i danni commerciali e la perdita della nave che era costata 450 milioni di euro ed è stata rimborsata alla compagnia dalle assicurazioni per 380 milioni di euro.
La rimozione e il ripristino ambientale al Giglio è di 893 mila euro. Con le compensazioni ai passeggeri feriti e ai familiari delle vittime si arriva a 1,16 miliardi. La rimozione del relitto è costata 447 milioni a vantaggio di Titan-Micoperi.

Per la demolizione serviranno 100 milioni. La spesa generata dal progetto è di 610 milioni di euro, di cui 370 spesi in Italia. La stima del pil generato dal progetto di recupero e' di 765 milioni. Sono 22 i mesi necessari per lo smantellamento del relitto. Mille il numero degli addetti che saranno impegnati nella demolizione. 

La Concordia per anni è stata la nave più grande in navigazione con uno scafo lungo 298 metri, largo 36 e con 114 mila tonnellate di stazza.