
Qualche nota positiva c’è e riguarda soprattutto il mercato estero, che ha permesso alle imprese esportatrici liguri di chiudere un 2014 tutto sommato positivo. “Risultati particolarmente soddisfacenti per quelle realtà, piccole o grandi, che hanno saputo rischiare e investire in prodotti innovativi, esportando il made in Italy in tutto il mondo”, si legge nell’indagine di Unioncamere. Nonostante ciò, l’export non riesce a controbilanciare l’andamento negativo nel complesso.
Dallo studio di Unioncamere Liguria emerge che il 2014 è stato un anno migliore rispetto al 2013, ma non ancora un anno positivo. La produzione industriale nell’ultimo trimestre 2014 registra infatti una variazione negativa pari al 2,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in lieve ripresa se confrontata con la variazione del 4° trimestre 2013 su 2012, dove ha registrato - 3,1%. L’andamento in tutti e quattro i trimestri è sempre stato inferiore ai valori del 2013: in particolare il comparto artigiano in chiusura d’anno ha raggiunto il -6,2%.
“A parte l’industria chimica e quella dei metalli, che mantengono nell’ultimo trimestre gli stessi livelli di produzione dell’anno scorso, in tutti gli altri comparti manifatturieri si registra un calo produttivo, particolarmente significativo nell’alimentare”, recita l’indagine, che mostra come il 37% delle imprese intervistate ha dichiarato un calo del fatturato rispetto allo stesso periodo del 2013, il 17% un aumento e il restante 46% stabilità.
Per quanto riguarda le imprese liguri esportatrici, nell’arco di tutti e 4 i trimestri il fatturato non ha mai subìto variazioni negative rispetto all’anno precedente, chiudendo il 2014 con un +2%. Le stesse imprese artigiane, che avevano accusato una lieve defaillance nel 2° trimestre con una variazione negativa dello 0,6%, hanno chiuso l’anno in ripresa con un +3,8%.
Unioncamere getta uno sguardo anche sul primo trimestre 2015, che però sembra non riservare buone notizie. “Di sicuro le imprese liguri non hanno grandi prospettive per l’immediato futuro: al di là del fatto che quasi il 60% degli intervistati prevede stabilità, il restante 40% propende per un peggioramento. Gli unici comparti che si aspettano un avvio d’anno positivo sono quello chimico e quello elettrico/elettronico”, conclude Unioncamere Liguria.
IL COMMENTO
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