
La pagina, in un primo tempo sospesa, è stata riattivata calamitando nuovamente numerosi contatti e ulteriori minacce. Su incarico dei familiari della sua assistita, l'avvocato Andrea Martini contatterà Facebook "a tutela della minore di cui sono stati postati foto e filmati 'in chiaro' e chiederò di individuare la persona che ha aperto quella pagina per valutare se vi siano i presupposti per una denuncia penale e, in ogni caso, per chiederne l'immediata cancellazione".
Intanto, la polizia postale ha iniziato le operazioni tecniche peritali per estrarre il contenuto dei tre cellulari sequestrati appartenenti alla ragazza indagata e a altre due persone coinvolte nella vicenda. "Questo - ha spiegato Martini - per accertare le comunicazioni prima e dopo l'episodio e, di conseguenza, individuare eventuali soggetti che possono essere coinvolti".
La ragazzina, indagata per lesioni aggravate dalla premeditazione e dai futili motivi, durante l'interrogatorio di lunedì davanti al pm del tribunale dei minori, aveva ammesso le proprie responsabilità ribadendo la volontà di incontrare la dodicenne per chiederle scusa.
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