
Bce ha indicato alla banca guidata da Cesare Castelbarco Albani e da Giampiero Montani un indice di capitale all'11,5% da raggiungere entro luglio 2015. Secondo l'istituto, l'indice di capitale era all' 8,4% al 31 dicembre 2014 e sale all' 8,7% includendo gli effetti della cessione delle Compagnie Assicurative, "il cui closing è unicamente subordinato al rilascio dell'autorizzazione Ivass".
Ma il Cda sottolinea che con le operazioni di capitale proposte l'indice di capitale "è destinato a migliorare di ulteriori 400 bps, attestandosi al 12,7%, senza includere i benefici derivanti dalla vendita degli assets in via di dismissione". Indice che si assesterebbe al 12% con la cessione di sofferenze per 1-1,5 miliardi previsti nel piano industriale. Da qui al 2019, secondo il piano industriale approvato, Carige dovrebbe raggiungere una redditività operativa (Rote) dell'8%, un indice di capitale appunto al 12,0%, un rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione (cost income) al 54,2%, un margine di intermediazione a 1,1 miliardi, un utile netto di 208 milioni.
L'aumento da 850 milioni, che sarà sottoposto all'approvazione dell'assemblea convocata per il 23 aprile, è garantito da un consorzio di banche guidato da Mediobanca oltre che dalla famiglia Malacalza, entrata nell'azionariato con l'acquisto del 10,5% dalla Fondazione. Non solo ha promesso la sottoscrizione della sua quota di aumento ma si è detta disponibile a valutare anche l'acquisto dell'inoptato, salendo nel capitale. Il Cda ha anche deciso un aumento da 15,8 milioni "da liberarsi mediante conferimento delle partecipazioni di minoranza in C.R di Carrara e in C.R di Savona e la proposta di raggruppamento delle ordinarie e risparmio nel rapporto di 1 ogni 100".
Resta aperta la cessione degli assets. Le assicurazioni, la cui cessione per 310 milioni al fondo Apollo aspetta solo il closing, le attività nel credito al consumo e quelle di private banking. Su quest'ultime potrebbe esserci un ripensamento, in particolare la controllata Cesare Ponti. La proposta di rafforzamento sarà valutata anche da Fondazione Carige che prosegue la vendita delle sue quote verso lo 0,5% indicato dal presidente Paolo Momigliano.
Banca Carige prevede entro il 2019 inoltre la cessione di sofferenze per 1-1,5 miliardi. "Attraverso la gestione delle principali leve si perseguirà l'ottimizzazione del rischio presente nel portafoglio crediti", si legge nel piano industriale. In particolare si mirerà ad aggredire le sofferenze tramite il ricorso a operazioni straordinarie di cessione per circa 1-1,5 miliardi e a massimizzare i tassi di recupero crediti mediante accordi di partnership con società esterne per posizioni sotto i 5 milioni.
"Faremo due operazioni importanti per ridurre le sofferenze della banca e raggiungere un obiettivo importantissimo: ridurre questo fardello che altrimenti continuerà a pesare e limiterà l'azione di sviluppo della banca". Lo ha detto l'Ad di Carige Giampiero Montani riguardo alla cessione di sofferenze per 1-1,5 miliardi indicata ieri nel piano industriale e che potrebbe portare una minusvalenza di 200-250 milioni".
IL COMMENTO
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