cronaca

Lei si difende: "Sono una benefattrice"
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Agli appuntamenti per riavere il denaro prestato si presentava accompagnata da amici dalla corporatura robusta e dall'aria un po' malavitosa. Nei negozi dei commercianti a cui aveva prestato i soldi, però, entrava da sola: "Quelli sono dell'organizzazione - diceva con fare minaccioso - sono della 'mala' se non mi paghi, finisci male".

Era il modus operandi di una "nonnina" usuraia che ai creditori cercava di apparare come una che quasi li proteggeva dalla 'mala'. Invece dietro a queste continue richieste di denaro ed interessi da capogiro non c'era proprio nessuno. Tantomeno alcun clan criminale. Perchè Flora G., 70 anni pensionata di Nervi, una vita passata a lavorare come ambulante ai mercati rionali, aveva deciso di far fruttare i guadagni prestando il denaro alle persone in difficoltà ad un tasso illegale: "Sono una benefattrice - ha detto in lacrime ai carabinieri che gli notificano la misura degli arresti domiciliari - ho sempre aiutato queste persone".

In realtà, secondo quanto emerso nel corso di tre anni di appostamenti, controlli e indagini i carabinieri hanno appurato che la donna aveva messo in piedi un giro di usura che la vedeva pretendere dalle vittime interessi anche del 100%. "Oltre il doppio rispetto il capitale iniziale", scrive il pm Silvio Franz nella richiesta di arresti domiciliari recepita dal gip del tribunale Massimo Cusatti. Almeno sei, invece, i casi di usura accertati nel corso nell'indagine dei militari e tutti ai danni di persone in difficoltà, commercianti sommersi di debiti o impiegati che non riuscivano ad arrivare a fine mese.

Le indagini che hanno portato a scoprire la "nonnina" usuraia sono scattate dopo la denuncia presentata nel gennaio del 2013 dalla stessa settantenne che si presentava ai carabinieri della stazione di Genova Nervi raccontando che ignoti avevano lasciato una tanica di benzina davanti alla porta della sua abitazione "condita" anche da un messaggio di minacce di morte. La pensionata, inoltre, sottolineava ai militari come da tempo ricevesse anche telefonate nel cuore della notte di natura minatoria.

Le successive indagini dei militari avevano poi portato a identificare l'autore di questo raid, un commerciante della zona, che sentito dai militari e successivamente denunciato per minacce aveva ammesso il fatto spiegando si essere stato rovinato dall'anziana: "Quella donna - ha denunciato lo stesso ai carabinieri - mi aveva imprestato circa 80 mila euro per far fronte ad alcune difficoltà economiche ed aveva preteso in neppure sei mesi la restituzione di 150 mila euro". Di qui poi sono scattate le indagini dei carabinieri della seconda sezione del nucleo investigativo che hanno portato a scoprire altre vittime della "nonnina" terribile che praticava tassi di usura da capogiro.