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E' quanto risulta dai primi dati di Ucina
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Segnali di ripresa per la nautica: il fatturato 2014 si attesta a 2,5 miliardi di euro, con una crescita del 2,1% rispetto al 2013. E' quanto risulta dai primi dati disponibili della nuova edizione della "Nautica in Cifre", lavoro di ricerca sull'andamento del mercato e della cantieristica italiana per il diporto.

In forte aumento il leasing, in base ai dati forniti da Assilea, con una crescita del 15,4% nel 2014 rispetto all'anno precedente e un incremento del 30% nel primo trimestre dell'anno in corso. La migliore performance sul fatturato è registrata dal settore degli accessori con un +3,1%; migliora anche l'occupazione con la crescita di un punto percentuale.

"Sono dati confortanti che arrivano dopo anni molto difficili - ha dichiarato il Presidente di Ucina, confindustria nautica, Carla Demaria - e durante il primo trimestre del 2015 sono in ulteriore miglioramento. Riprendiamo fiducia nel futuro e l'Associazione vuole rinnovarsi per rispondere meglio alle nuove esigenze del mercato e dei suoi associati.

Per questo motivo in tempi straordinariamente ridotti sottoporremo al voto dell'Assemblea le modifiche allo Statuto della nostra Associazione, in piena attuazione della riforma di Confindustria. Saremo più efficaci e al tempo stesso sarà garantita la massima rappresentatività di tutta la filiera nautica".

"La produzione nautica mostra segnali di ripresa - dichiara Stefano Pagani Isnardi dell'Ufficio Studi di Ucina - per il momento interamente determinati dall'export. La cantieristica, settore trainante della produzione, nel 2014 ha segnato un incremento del 1,9% rispetto al 2013.

La crescita del settore deriva dall'aumento del 2,7% delle esportazioni, mentre il mercato nazionale (produzione italiana vendute in Italia più le importazioni) è sceso del 6,2%." La quota di produzione di unità da diporto destinate ai mercati stranieri rimane stabile sui valori record dell'anno precedente, il 93%. Il sotto comparto degli accessori e componenti registra un aumento del 3,1% nel 2014 rispetto al 2013. La crescita, considerata la stabilità della produzione italiana (+0,2%), è ascrivibile, secondo gli analisti di Ucina, interamente alle importazioni, che salgono del 13,3%.

Per quanto riguarda i mercati esteri, si continua a registrare una frammentazione molto marcata. Gli USA già nel 2013 avevano dato segnali di ripresa che sono pienamente confermati. Ciò compensa in parte il rallentamento di Cina, Brasile e Russia, tutti in frenata, sia pure per ragioni diverse. Nella UE la situazione è eterogenea. Segnali positivi si registrano in Spagna e Gran Bretagna, meno marcati in Francia, dove, durante la crisi, la contrazione della domanda non è stata così forte.