politica

1 minuto e 41 secondi di lettura
Fra meno di un mese sapremo chi dovrà governare la Liguria per i prossimi cinque anni, che non saranno certamente anni facili. Anzi.

Già dai primi mesi di governo, il nuovo presidente (o la nuova presidente) dovranno imprimere forza alla giunta e delineare con sicurezza le linee-guida da seguire, linee che disegneranno, almeno lo speriamo, il futuro del nostro territorio.

Un' impresa difficile, probabilmente per certi versi, molto più delicata e incerta che per altri territori italiani perché la Liguria soffre del suo spazio così limitato che se da un lato la rende paesaggisticamente unica e affascinante, dall'altro ne condiziona ogni modello di sviluppo.

Il territorio va rispettato, va recuperato. L'industria va sviluppata perché c'è un disperato bisogno di occupazione, soprattutto giovanile. Una regione senza giovani è una regione senza futuro e senza speranze. Vivere senza speranze è un angosciante "non vivere".

Toccherà al nuovo (nuova) governatore affrontare questi nodi. Ma una premessa è assolutamente imprescindibile: la trasparenza delle azioni di governo.

Non possiamo più tollerare che si vada avanti (o indietro) in mezzo a sospetti insopportabili, rassegnazioni che diventano complicità, silenzi che possono trasformarsi in collusioni. Veri o presunti.

La pulizia morale insieme alla trasparenza devono essere il presupposto di ogni futuro governo della Liguria. I cassetti, gli armadi, le porte vanno aperte.

Il cittadino deve avere in ogni momento la possibilità di sapere che cosa si sta facendo, come ci si sta muovendo, quando si spende e come si spende. Le tasche di tutti coloro che si impegnano a governare per conto dei cittadini, devono restare sempre rivoltate.

L'ultimo quinquennio si chiude con la squallida vicenda delle spese fuori controllo di alcuni consiglieri. Certo non è una storia solo ligure, ma questo non consola, anzi, deprime ancora di più.

Per questo, lo ripetiamo e lo ripeteremo fino alla noia, prima c'è la trasparenza. Poi ci sarà tempo e modo di valutare i programmi e le scelte.