
Le accuse a suo carico sono truffa aggravata ai danni del Comune, false attestazioni circa l'orario di presa di servizio al lavoro, peculato per l'utilizzo del cellulare di servizio per telefonate private e introduzione abusiva nel sistema informatico dell'anagrafe perché avrebbe fatto ricerche di carattere personale e non per fini istituzionali.
Secondo l'accusa l'imputato, impegnato nell'area tecnica alla direzione manutenzione infrastrutture di verde pubblico del settore strade e responsabile del pronto intervento, avrebbe attestato di avere effettuato lavoro esterno (per circa 150 ore in 37 giorni) mentre in realtà in quelle ore sarebbe rimasto a casa. La polizia giudiziaria dei vigili urbani coordinati dal pm Federico Manotti, aveva indagato pedinandolo e tramite una telecamera posta nei pressi dell'abitazione.
Nell'inchiesta è imputato un altro dipendente comunale, difeso dall'avvocato Ernesto Monteverde, ma solo per false attestazioni inerenti l'orario di lavoro. Da parte sua finora nessuna richiesta di riti alternativi. Nei suoi confronti il Comune non si è costituito parte civile.
IL COMMENTO
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