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Il leader del Partito Democratico a Genova
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“Dalla Liguria a tutta Europa c’è un solo Pd, ma ci sono due sinistre: una a cui piace cambiare e una a cui piace perdere” . Questa la battuta di apertura del leader del Pd Matteo Renzi nel suo intervento ai Magazzini del Cotone a Genova, durante un appuntamento elettorale con la candidata del centrosinistra Raffaella Paita.

Il segretario va dritto contro Luca Pastorino, uscito dal Pd per candidarsi alla presidenza della Regione con Rete a Sinistra. "Non c'è spot migliore di una sinistra masochista che vuole perdere per i prossimi 20 anni”, attacca Renzi, ricordando che il sindaco di Bogliasco ha deciso di abbandonare il partito dopo la sconfitta di Sergio Cofferati alle primarie dello scorso 11 gennaio: "Le primarie si vincono e si perdono e io le ho vinte e le ho perse ma il rispetto delle regole democratiche significa rispettare se stessi”.

Il segretario del Pd fa riferimento a quanto accaduto nel Regno Unito per difendere la legge elettorale appena approvata in Parlamento. "E' normale una legge in cui la sera si sa chi ha vinto. Le elezioni in Gran Bretagna dicono questo: uno ha vinto e gli altri hanno detto 'esperienza bellissima, ma vado a casa'. Quando la sinistra sceglie di non giocare il profilo riformista ma la carta estremista può vincere i congressi ma perde le elezioni", afferma Renzi riferendosi all’atteggiamento tenuto da Ed Milliband alle elezioni britanniche.

Il leader del Pd trova anche il tempo di rispondere a quanto affermato nelle scorse ore da Massimo D’Alema: "Oggi vedo che c'è qualcuno che dice che perdiamo iscritti: sono i nostalgici del 25%, quelli che stavano bene quando si perdeva, quelli che hanno avuto la loro occasione e l'hanno persa. Ma non ci faranno passare voglia di cambiare l'Italia".

La sfida delle regionali "non è facile” – spiega Renzi - “Nelle Marche, pur di restare su seggiola, si è fatto candidare da Fi, alla faccia rottamazione, in Veneto la partita è possibile ma difficile, la partita in Campania è molto delicata. E poi c'è la Liguria, una terra data in ostaggio, Forza Italia per scegliere il candidato in Liguria non si è messa a parlare di progetti, di cose da fare, ha pensato se nel Pd qualcuno si mette di traverso e noi candidiamo la persona più visibile che abbiamo, possiamo vincere. Questa per me è la non politica”, dichiara Renzi rifilando una stoccata al candidato di centrodestra Giovanni Toti.

Matteo Renzi torna sull’addio di Luca Pastorino e ricorda quanto accaduto a lui. "Conobbi Burlando in un momento difficile dopo che avevo perso le primarie. Mi dicevano di andarmene ma io ho detto: il Pd è casa mia quando vinco o perdo. Chi scappa quando perde non è degno di stare dentro una comunità", affonda il segretario del Pd, che conclude: "Questa terra non deve limitarsi a essere semplicemente oggetto di un ricatto politico, il tentativo di una minoranza di impedire alla sinistra di essere maggioranza”.