Per la serie “I faccia a faccia di Primocanale” è andato in scena il terzo appuntamento in vista delle regionali del 31 maggio. Enrico Musso (Liguria Libera) e Luca Pastorino (Rete a Sinistra) si sono sfidati in un incontro leale e dai toni pacati. Le posizioni dei due candidati divegono soprattutto sulla Gronda: "da fare" per Enrico Musso, "da rivedere" per Luca Pastorino.
GRANDI OPERE: GRONDA E TERZO VALICO
Pastorino: “Di queste opere si parla da decenni e vorrei far notare il fatto che in campagna elettorale si debba riconcorrere temi del passato. Io credo che una grande opera debba essere fatta se ha una logica, se rispetta l’ambiente e deve essere fatta in modo partecipato. In alcuni di questi casi la conduzione è stata fatta in maniera anomala e questo le ha portate a incagliarsi. Abbiamo perso un sacco di tempo. Le opere dovrebbero essere già finite. Sul Terzo valico mi sono espresso favorevolmente, ho contestato le modalità con cui è stato portato avanti questo progetto. Sulle Gronda mi sono espresso in maniera negativa perché su tanti punti di merito c’è poca chiarezza”.
Musso: “Le infrastrutture vanno fatte. Sono tute opere che sono fondamentali per lo sviluppo economico e per l’ambiente, perché trasferire da gomma a ferro riduce le emissioni. Queste opere sono dibattute da decenni. Basta chiacchere, adesso facciamole. Anche i porti hanno bisogno di opere infrastrutturali che hanno bisogno di essere maggiormente coordinate. Non occupiamo il mare per cose che non servono, ma facciamo quelle che servono. La viabilità ordinaria ha bisogna di piccole opere che migliorerebbero di molto la scorrevolezza e la qualità dell’ambiente”.
POSSIBILI ALLEANZE POST-VOTO
Musso: “Noi abbiamo fatto una proposta politica alternativa ai partiti e alle coalizioni tradizionali. Non ci riconosciamo nei partiti che hanno governato e hanno fatto male. Non andremo a offrire stampelle. È chiaro che noi abbiamo un programma. Se verranno loro nel nostro ne parleremo, ma noni non offriremo appoggi”.
Pastorino: “Noi abbiamo fatto una proposta chiara. Siamo usciti da una situazione partitica. Noi siamo l’unica proposta di centrosinistra che è in campo. C’è la possibilità che il vincitore non abbia la maggioranza. Se capitasse a noi, sperimenteremmo un governo di minoranza e cercheremmo i voti all’interno del consiglio sui singoli provvedimenti. Non sarà difficile trovare convergenze, ma senza alleanze precostituite”.
DIVISIONI NEGLI SCHIERAMENTI
Pastorino: “È un tormentone che continuiamo a sentire, anche da Renzi. È la Paita che fa perdere voti al centrosinistra. Se uno va a vedere le liste troviamo tanti esponenti che vengono dal centrodestra. Come ho già detto, è un percorso che va dallo scajolismo al paitismo. Noi siamo l’unica proposta di centrosinistra”.
Musso: “Io non tolgo voti al centrodestra. Io tolgo assai più voti a Paita e 5 Stelle rispetto a quelli che tolgo a Toti. Un elettore di centrodestra insoddisfatto non vota per me, al massimo non va a votare. C’è tutto questo discorso del voto utile, che è utile solo a Paita e Toti per imbullonarsi alle poltrone. Chi fa perdere le elezioni a Toti è solo Toti”.
PROIEZIONE NAZIONALE
Musso: “La proiezione nazionale si può trovare partendo dalle proposte. Chi dirà in modo credibile che vuole sostenere proposte tipiche di un agenda liberale è qualcuno con cui possiamo ragionare. Fitto, Passera, Cameron: bisogna partire dalle cose che propongono. Per adesso hanno fatto un po’ di branding, ma li aspettiamo sui fatti concreti”.
Pastorino: “Voglio scindere. La proposta ligure nasce un anno fa con Rete a sinistra come movimento culturale che poi ha abbracciato quanto successo a livello nazionale. Credo che ci sia possibilità di costruire un progetto a sinistra del Pd. Noi vogliamo vincere qui per lavorare a qualcosa di diverso, che non deve essere la sommatoria di piccoli partiti. Un contenitore che sappia esprimere una sinistra moderna. Il modello delle grande intese si vede in Campania e in Puglia, e mostra che il Pd sta andando al centro”.
DIGITALIZZAZIONE
Pastorino: “Strategia nazionale fatica a emergere. È un tema che dovremo a affrontare. C’è tutto il tema della sanità, e del rapporto con i medici e della possibilità di accedere ai test. I denari si possono trovare in tanti modi. La prima cosa sono i rimborsi ai consiglieri regionali. Il bilancio regionale ha delle difficoltà e ha bisogno di una razionalizzazione”.
Musso: “Una delle proposte è la digitalizzazione della sanità. Questo taglierebbe code e fughe. Bisogna creare una cartella sanitaria che segua il paziente negli anni e da una struttura sanitaria all’altra. Tutto questa è una partita che risorse le crea e taglia i costi. Penso a tuto il territorio della Liguria che non è costa ed è abbandonato. La digitalizzazione apre ad attività produttive che oggi sono precluse. Il costo della politica è il costo di una serie di strutture. Ci sono molte sacche da tagliare”.
FUTURO DELLE PROVINCE: IMPERIA, SAVONA, LA SPEZIA
Musso: “Ci sono alcune specificità che meritano di essere esaltate, penso all’imperiese nell’enogastronomia e nel florovivaismo. Lì bisogna puntare sulle eccellenze, ma la regione non fa niente. Il turismo interessa trasversalmente le 4 provincie liguri. Turismo e logistica sono le due industrie che sono cresciute maggiormente e che la regione non sfrutta. Sul savonese bisogna salvaguardare le realtà industriali. Nello spezzino ci sono occasioni di riconversioni urbanistiche che potrebbe diventare attrattive per hi-tech ricerca e occupazione”.
Pastorino: “Sto girano molto e sto incontrando molte persone. In tanti territori ho riscontrato ritardi, emergenze e disoccupazione. Una serie di fattori che serve cambiare. Serve una regia che molto spesso è mancata per fare sistema. Ciascun territorio ha le proprie difficoltà. In ogni provincia è evidente il richiamo a fare sistema per mettere dei concetti chiari”.
TURISMO: TRA STAGIONALITA' E RILANCIO
Musso: “In realtà la stagionalità è il risultato storico del fatto che Liguria ha sviluppato un turismo di prossimità con le grandi metropolitane. Noi dobbiamo fare di più su questo tema. Ma ci sono tanti altri tipi di turismo (enogastronomico, artistico, culturale, crocieristico). Riuscire a puntare su tutti significa destagionalizzare il fenomeno e vivere di turismo 12 mesi all’anno”.
Pastorino: “O puntiamo su un modello che punta sul turismo e allora facciamo davvero del made in Liguria o puntiamo sugli outlet. Io credo nella prima strada. È stata citata la cultura non a caso. La cultura è stata gestita con la logica dei contributi a pioggia. La regione Liguria per Expo non ha fatto nulla. Le cose quando si dicono bisogna anche crederci. Noi nel Golfo paradiso abbiamo creato un brand, abbiamo trovato imprenditori disponibili e staremo sei mesi all’Expo nella filiera del grano mostrando le qualità del nostro territorio”.
SOCIETA' PARTECIPATE
Pastorino: “Credo che bisogna analizzarle bene. Mi piacerebbe che si creasse uno strumento solo. Bisogna ragionare in un’ottica di razionalizzazione. Non mi piace essere inserito in una discussione molto facile. A me piace studiarle. Bisogna capire se una cosa serve o meno. L’orientamento è questo, così come nella sanità. Ci sono della sacche di inefficienza da recuperare”.
Musso: “Si vede se da quello che la regione deve e vuole fare, le agenzie cosa e come lo fanno. Non si riesce a capire quali sono i costi di queste agenzie. Servirebbe un’agenzia delle uscite per capire ogni euro che esce per finanziarle serve davvero, visto che sono soldi dei contribuenti. Sarebbe poi bene che si andasse avanti per meriti e competenze e non per amicizie”.
PORTICCIOLI E POSTI BARCA
Musso: “In passato abbiamo pensato che bastasse fare posti barca per attirare turismo nautico. Ci vuole coordinamento anche a livello nazionale, visto i disastri che nono stati fatti con la fiscalità sulla nautica. Bisogna riprogrammare tutto. La mia sensazione è che quello che si è fatto sia sufficiente e bisogna valorizzarlo e non costruire dell’altro”.
Pastorino: “C’è un eccesso di posti barca. Bisogna puntare sulla salvaguardia di quanto non cementificato sulla costa. Sul turismo non mi preoccuperai molto da questo punto di vista, perché di posti barca ne abbiamo a sufficienza”.
politica
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