
Il mancato esercizio dei diritti, ha avvertito l'istituto nel supplemento al prospetto informativo, comporterà una diluzione per gli attuali soci che può arrivare fino a un massimo dell'87,5%, tenendo anche conto dell'eventuale intervento del consorzio di garanzia. Intanto i piccoli azionisti lunedì si troveranno a fare i conti con le tecnicalità dell'operazione, vedendosi le azioni, che venerdì alla chiusura avevano segnato un prezzo di 5,605 euro, partire nelle contrattazioni a Piazza Affari al prezzo rettificato di 1,724 euro, mentre i diritti debutteranno a 3,88 euro.
Tipicamente in queste operazioni le 'vecchie' azioni rettificate partono con un rally, mentre i diritti tendono a scivolare. Con il passare dei giorni arriva invece una brusca inversione di rotta con un allineamento dei valori. I diritti, sulla base di un rapporto di opzione di sette nuove azioni ogni titolo ordinario e risparmio posseduto, saranno trattati in Borsa fino al 19 giugno e andranno esercitati - pena decadenza - entro il 25 giugno.
L'attesa è che alla ricapitalizzazione partecipi Vittorio Malacalza, nuovo grande socio al 14,93% dell'istituto, intervenuto in acquisto di gran parte della quota della Fondazione (scesa oggi al 2%). L'imprenditore anzi ha annunciato l'intenzione di seguire l'aumento e anche di non volersi "porre limiti al rialzo, a parte quello del 24,99% del capitale", la soglia oltre le quale scatta l'obbligo di lanciare l'Opa. Tra i soci rilevanti dell'istituto figurano poi Ubs, con il 4,395% del capitale e Gabriele Volpi (the Summer Trust) con il 5,01%.
IL COMMENTO
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