La moglie del medico che si è suicidato lo scorso marzo lasciando un biglietto con scritto "la magistratura miope a volte uccide" potrebbe non essere in grado di intendere e di volere. Per questo il pm Biagio Mazzeo, che aveva indagato la donna per istigazione agevolazione al suicidio, ha chiesto un incidente probatorio al gip. Il magistrato ha acquisito le cartelle cliniche relative al ricovero della donna, durato un mese dalla tragedia, dalle quali sarebbero emersi alcuni disturbi psichiatrici.
Se così dovesse risultare nel corso dell'incidente probatorio, la donna potrebbe essere scagionata dall'accusa. Secondo quanto ricostruito, marito e moglie avevano deciso di uccidersi insieme, lanciandosi dal ponte Monumentale, dopo l'arresto del figlio farmacista, coinvolto in una inchiesta su un presunto giro di farmaci salvavita rubati e rivenduti a prezzi vantaggiosi.
La donna, però, dopo il gesto del marito avrebbe iniziato a vagare nelle vicinanze senza chiamare i soccorsi, ma anzi assistendo all'arrivo dei testimoni e dei soccorritori. Nell'immediatezza del fatto, aveva raccontato ai poliziotti di essere rimasta sconvolta dal gesto del marito e di non avere avuto il coraggio di seguirlo.
Se così dovesse risultare nel corso dell'incidente probatorio, la donna potrebbe essere scagionata dall'accusa. Secondo quanto ricostruito, marito e moglie avevano deciso di uccidersi insieme, lanciandosi dal ponte Monumentale, dopo l'arresto del figlio farmacista, coinvolto in una inchiesta su un presunto giro di farmaci salvavita rubati e rivenduti a prezzi vantaggiosi.
La donna, però, dopo il gesto del marito avrebbe iniziato a vagare nelle vicinanze senza chiamare i soccorsi, ma anzi assistendo all'arrivo dei testimoni e dei soccorritori. Nell'immediatezza del fatto, aveva raccontato ai poliziotti di essere rimasta sconvolta dal gesto del marito e di non avere avuto il coraggio di seguirlo.
IL COMMENTO
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