Ventotto titoli fra produzioni e ospitalità. Questo i numeri del cartellone 2015/16 del Teatro Stabile di Genova presentato questa mattina dal presidente Eugenio Pallestrini, dal direttore Angelo Pastore e dal consulente artistico nonché regista principale Marco Sciaccaluga. E' la prima stagione del "dopo-Repetti" e soprattutto la prima dopo la clamorosa esclusione dello Stabile dal gruppo dei Teatri nazionali.
Una bocciatura che ha creato non poche polemiche nell'ambiente teatrale italiano. "Una rivincita ce la siamo presa - ha dichiarato Angelo Pastore - siamo il quarto teatro italiano per contributo statale". Un riferimento d'obbligo, poi, alla situazione economica generale. Il bilancio preventivo non è stato ancora approvato, ma, ha fatto notare il direttore "anche il Comune che è uno dei nostri principali sostenitori non ha approvato il bilancio, per cui è ovvio che ci siano margini di incertezza sul futuro. Quel che è certo è che il Fus, avviato trent'anni fa distribuiva allora 1.000 miliardi contro i 400 milioni di oggi. E non è che i costi siano diminuiti".
Le novità principali della stagione stanno nella riduzione di spettacoli, con particolare ridimensionamento dei titoli ospitati, l'avvio di una collaborazione stretta con teatri stranieri (Nizza e la Comedie de Caen) e le nuove modalità di abbonamento con possibilità di acquistare subito i biglietti per tutta la stagione, anche online. Pastore ha infine sottolineato la stretta collaborazione con il Ducale e il Carlo Felice: dovrebbe nascere da questa inedita "rete" il Festival del Balletto del prossimo anno.
Aprirà Marco Sciaccaluga firmando il 13 ottobre al Duse "Minetti" di Thomas Bernhard, ispirato alla figura dell'attore tedesco Berhnard Minetti, interpretato da Eros Pagni. Il 20 ottobre un'altra produzione dello Stabile inaugurerà la Corte: si tratta di "Ivanov" di Cechov, regia di Filippo Dini. Lo Stabile proporrà in tutto otto produzioni che si "spalmeranno" nell'arco dell'anno: "Le prenom" di Matthieu Delaporte e Alexandre de la Patelliere, regia di Antonio Zavatteri (Duse, 21 novembre), "George Dandin" di Moliere, regia di Massimo Mesciulam (Corte, 24 novembre), Besame mucho" di Pino Petruzzelli e Giuliano Galletta, ispirato a Edoardo Sanguineti, regia dello stesso Petruzzelli (Duse, 10 dicembre), "Demoni" di Lars Noren, regia di Marcial Di Fonzo Bo (Corte, 1° marzo), "Intrigo e amore" di Schiller (fonte di ispirazione per Verdi e la sua "Luisa Miller"), regia di Marco Sciaccaluga con Enrico Campanati (Corte, 12 aprile) e, infine, la ripresa di "Macbeth Remix" di Sanguineti, regia di Andrea Liberovici (Duse, 19 aprile). Fra gli spettacoli ospiti si possono segnalare "L'uomo, la bestia e la virtù" di Pirandello con Geppy Gleijeses e Marco Messeri (Corte, 29 dicembre), "Orestea" di Eschilo con Mariano Rigillo e Elisabetta Pozzi (Corte, 19 gennaio), "Dipartita finale" di Branciaroli con il novantaseienne Gianrico Tedeschi (26 gennaio), Otello di Shakespeare con la regia di Carlo Sciaccaluga (Duse, 1° febbraio) e "Porcile" di Pasolini con la regia di Valerio Binasco (Duse, 2 marzo).
Una bocciatura che ha creato non poche polemiche nell'ambiente teatrale italiano. "Una rivincita ce la siamo presa - ha dichiarato Angelo Pastore - siamo il quarto teatro italiano per contributo statale". Un riferimento d'obbligo, poi, alla situazione economica generale. Il bilancio preventivo non è stato ancora approvato, ma, ha fatto notare il direttore "anche il Comune che è uno dei nostri principali sostenitori non ha approvato il bilancio, per cui è ovvio che ci siano margini di incertezza sul futuro. Quel che è certo è che il Fus, avviato trent'anni fa distribuiva allora 1.000 miliardi contro i 400 milioni di oggi. E non è che i costi siano diminuiti".
Le novità principali della stagione stanno nella riduzione di spettacoli, con particolare ridimensionamento dei titoli ospitati, l'avvio di una collaborazione stretta con teatri stranieri (Nizza e la Comedie de Caen) e le nuove modalità di abbonamento con possibilità di acquistare subito i biglietti per tutta la stagione, anche online. Pastore ha infine sottolineato la stretta collaborazione con il Ducale e il Carlo Felice: dovrebbe nascere da questa inedita "rete" il Festival del Balletto del prossimo anno.
Aprirà Marco Sciaccaluga firmando il 13 ottobre al Duse "Minetti" di Thomas Bernhard, ispirato alla figura dell'attore tedesco Berhnard Minetti, interpretato da Eros Pagni. Il 20 ottobre un'altra produzione dello Stabile inaugurerà la Corte: si tratta di "Ivanov" di Cechov, regia di Filippo Dini. Lo Stabile proporrà in tutto otto produzioni che si "spalmeranno" nell'arco dell'anno: "Le prenom" di Matthieu Delaporte e Alexandre de la Patelliere, regia di Antonio Zavatteri (Duse, 21 novembre), "George Dandin" di Moliere, regia di Massimo Mesciulam (Corte, 24 novembre), Besame mucho" di Pino Petruzzelli e Giuliano Galletta, ispirato a Edoardo Sanguineti, regia dello stesso Petruzzelli (Duse, 10 dicembre), "Demoni" di Lars Noren, regia di Marcial Di Fonzo Bo (Corte, 1° marzo), "Intrigo e amore" di Schiller (fonte di ispirazione per Verdi e la sua "Luisa Miller"), regia di Marco Sciaccaluga con Enrico Campanati (Corte, 12 aprile) e, infine, la ripresa di "Macbeth Remix" di Sanguineti, regia di Andrea Liberovici (Duse, 19 aprile). Fra gli spettacoli ospiti si possono segnalare "L'uomo, la bestia e la virtù" di Pirandello con Geppy Gleijeses e Marco Messeri (Corte, 29 dicembre), "Orestea" di Eschilo con Mariano Rigillo e Elisabetta Pozzi (Corte, 19 gennaio), "Dipartita finale" di Branciaroli con il novantaseienne Gianrico Tedeschi (26 gennaio), Otello di Shakespeare con la regia di Carlo Sciaccaluga (Duse, 1° febbraio) e "Porcile" di Pasolini con la regia di Valerio Binasco (Duse, 2 marzo).
IL COMMENTO
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