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E ribadisce: "La Liguria non vorrà un solo migrante in più"
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"Nella mia giunta ci sono Area Popolare e Lega Nord. Ci apprestiamo a governare per cinque anni la Liguria. Basta trovare la volontà, i programmi, persone di buon senso e costruire una prospettiva e alla fine tutto si tiene". E' quanto ha dichiarato il neo governatore della Liguria, Giovanni Toti, a margine della Commissione Schengen.  

MIGRANTI - "A questo punto le Regioni, ma non solo, chiedono al governo quali siano le politiche complessive che intende porre in atto per arginare i flussi degli arrivi nel nostro Paese", ha detto Toti. "Il rischio che si corre è quello di frenare l'acqua con la forchetta. Invece - ha spiegato ancora il governatore - servono da parte dell'esecutivo interventi mirati, soprattutto sulla Libia, con la quale bisogna capire se si possano o meno fare degli accordi, ipotesi che io non credo sia percorribile".

Toti ha poi spiegato che a suo giudizio "l'Ue e l'Onu non stanno rispondendo alle richieste avanzate dall'Italia, fa male dirlo perché avremmo voluto più solidarietà da Bruxelles e una maggiore attività sui territori africani da parte delle Nazioni Unite. Tuttavia è bene ricordare che l'Italia è uno Stato sovrano e il suo comportamento deve essere coerente con quello degli altri Paesi, senza arrivare all'ipotesi di innalzare muri" dice Toti, "Spero che si possa attivare in tempi brevi un'azione plurilaterale dei Paesi Ue"- prosegue Toti - "un eventuale intervento unilaterale dell'Italia dovrebbe essere realizzato soltanto nel caso in cui l'Ue e l'Onu non si facessero carico della questione arrivi, anche se non credo - ha evidenziato - che una missione della sola Italia possa risolvere la crisi in Libia".

Parlando dell'incontro di giovedì prossimo con il premier Renzi, Toti ha spiegato che "se la politica del governo resta questa, con una visione politica fallimentare e miope, la Liguria non vorrà un solo migrante in più, almeno fino a quando il governo non spiega con chiarezza come intende risolvere la situazione nel suo complesso. Non voglio avallare la politica della redistribuzione, che è solo una parte del problema".

Per questa ragione, ha aggiunto, "giovedì diremo a Renzi che il governo ha sottovalutato il problema e che non sono stati attuati gli strumenti per risolverlo. Al contrario bisogna pensare a come bloccare i flussi sui territori di partenza dei migranti, perché è lì che si deve lavorare. In caso un intervento militare - ha detto ancora il governatore della Liguria - dovrebbe essere variegato e dovrebbe essere finalizzato alla realizzazione di campi per la valutazione dei requisiti e all'individuazione degli scafisti, usando nel caso le unità navali per riportare i migranti nei luoghi di partenza. Auspico - ha concluso - che tutto ciò sia possibile farlo con le organizzazioni internazionali, ma l'Italia eventualmente non può abdicare al proprio ruolo".

Il Governatore della Liguria parla anche del cardinale Bagnasco: "Al cardinale, presidente della Cei, chiedo un'analisi più ampia e non focalizzata sulle sole politiche di accoglienza delle Regioni. Ci vorrebbe una maggiore prudenza, anche se il cardinale Bagnasco - ha affermato Toti - fa decisamente il suo mestiere quando invoca maggiore carità nei confronti dei migranti".