
A cominciare dall'Africa e, in particolare, dal Congo, da dove vengono I Pigmei Ndima, il gruppo che giovedì 25 (Palazzo Tursi, ore 21) inaugurerà il festival. Si tratta di un'anteprima europea: i sei della band, infatti, non sono mai usciti prima dal loro Paese d'origine.
Ma è solo la prima tappa di un percorso che spazierà dalle donne sufi della Turchia alle berbere del Marocco, dalla musica sefardita nella world music israeliana, ma anche un violinista cinese, una flautista legata alla musica cerimoniale shintoista, i menestrelli dello sciamanesimo coreano e ancora artisti da Tibet e India.
"Un percorso che ha come obiettivo la valorizzazione delle diverse identita’ associate ai credi religiosi - racconta Davide Ferrari, direttore artistico e organizzativo del festival. - Un’edizione che riteniamo particolarmente importante in un momento storico dove cresce e si
espande l’intolleranza per le diversita’, generando sofferenza e violenza in diversi luoghi della Terra. Una manifestazione che speriamo possa servire come un esempio di incontro e rispetto".
Info e programma completo su: www.echoart.org
IL COMMENTO
Genova e il Turismo, un rapporto complesso con i camerieri
Leonardo, Fincantieri e la guerra: l'etica non può essere solo italiana