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A seguito del procedimento avviato il 3 giugno
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Acque sempre più mosse all'interno del Movimento 5 Stelle a Imperia. Il capogruppo pentastellato in Consiglio comunale, Antonio Russo, ha ricevuto via mail nei giorni scorsi la comunicazione ufficiale di espulsione dal Movimento. Mittente, lo staff di Beppe Grillo. L'esplusione è l'atto finale del procedimento avviato lo scorso 3 giugno. Al capogruppo è contestata la violazione "degli obblighi assunti all'atto di accettazione della candidatura" con il Movimento. 

Ma Antonio Russo non ha alcuna intenzione di alzare bandiera bianca ed ha già presentato ufficialemnte ricorso. Russo ritiene infatti di essere stato espulso "in assenza di addebiti specifici" e di aver rispettato nell'attività politica i principi del Movimento. Nel ricorso il capogruppo imperiese sottolinea di aver sacrificato "la propria vita personale e i propri impegni di lavoro per portare avanti, a titolo completamente gratuito, i principi del Movimento 5 Stelle". In calce al ricorso, Russo elenca tutte le battaglie condotte in Consigio comunale: dal depuratore alla Tradeco, dalla raccolta differenziata ai parcheggi per disabili. 

Antonio Russo era salito alla ribalta delle cronache politiche per aver invitato alle Regionali a non votare i candidati del Movimento 5 Stelle ma solo la lista. Questo perché nella lista dei nomi figurava quello di Daniele Comandini, legato da un rapporto di amicizia con Carmine Mafodda, figlio di una nota famiglia in presunto odore di 'ndrangheta. Russo aveva anche criticato il metodo col quale erano state decise le candidature delle regionali.