Il bel tempo e la temperatura estiva invogliano i genovesi ad uscire sul proprio lungomare e questo aumenta, per fortuna, il lavoro di tanti pubblici esercizi che confidano nel periodo estivo per un significativo incremento del fatturato legato alle strutture balneari, oltre ai servizi di bar e ristorante aperti tutto l’anno.
Alcune di queste imprese ricettive, però, “barano” sulle assunzioni, omettendo di effettuare le chiamate preventive, nel caso di lavoratori assunti “intermittenti” o di attivare i “voucher” (operazione possibile anche di sabato sera, basta recarsi da un Tabacchino convenzionato) se, non peggio, evitando di stipulare qualsiasi contratto di lavoro, sia pur flessibile.
In uno di questi esercizi, specializzato in apericene con terrazza sul mare, oltre allo staff composto da una quindicina di addetti – alcuni dei quali proprio “a chiamata” o con i “vouchers”, ma in ogni caso assicurati, al lavoro c’erano anche due ragazzi in nero, addetti al servizio bar (un italiano e un ecuadoriano) ed una minorenne, anch’essa in nero, al servizio ai tavoli.
In un secondo pubblico esercizio, poco distante, più o meno all’ora di cena, gli ispettori hanno riscontrato l’attività lavorativa di 2 inservienti completamente sconosciuti agli Istituti, italiani, su un totale di 20 unità occupate con vari contratti di lavoro.
In un terzo bar, sempre su corso Italia, situazione decisamente più regolare, ma sono al vaglio della verifica ispettiva il corretto inquadramento di un “barman acrobatico” munito di partita IVA, oltre che la posizione di due camerieri di sala con i voucher non attivati forse in tempo utile, ovvero prima dell’inizio della prestazione lavorativa.
A tarda sera, ultime due verifiche con altrettante sospensioni per superamento del 20 % di lavoro nero, rispetto al personale occupato nel complesso: in zona Carignano, in un bar erano al lavoro solo due cameriere, ma una di esse (pari al 50% del personale occupato) era senza alcun contratto.
In un rinomato ristorante nella zona di Corso Italia invece, poco prima della mezzanotte, sono stati trovati intenti al lavoro, ancora intenso malgrado l’orario, 3 camerieri in nero, di cui un ecuadoriano e due italiani, su un organico complessivo di 12 addetti tra cuochi e personale di sala (pari al 25% dell’organico). Anche in questo caso l’esercizio è stato sospeso.
IL COMMENTO
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