I modi gentili ma determinati del neo presidente della Regione Liguria Giovanni Toti piacciono molto. Si respira un'aria molto diversa da prima. Positiva sarebbe anche la scelta di non dare assessorati a quell'Area Popolare che gli ha portato solo un 1.5% mentre è giusto premiare Fratelli d'Italia, che con Matteo Rosso capolista ha più che doppiato l'asse Udc/Ncd, che già aveva inquinato la vecchia Regione di Claudio Burlando e le primarie. Gente da cui è meglio stare alla larga, tanto trasformisti da aver totalmente disorientato il loro elettorato di “centrodestrasinistra con supercazzola!”.
Bene ha fatto Toti, da quanto si apprende, a iniziare uno studio dei conti della Regione. Non deve certo lui caricarsi degli immensi sprechi della giunta Burlando, anche a fini elettorali, e non deve fra qualche tempo diventare responsabile lui dei disastri conseguenti. Controlli bene, guardi cosa non va, verifichi quanto analizzò prima Liguria Civica, con successive conferme, e aggiunte, da parte della Corte dei Conti, che ha contestato l'ultimo bilancio.
Una cosa, però, Toti deve valutarla bene: le alleanze con le Regioni non si devono fare solo sull'asse partitico. Ben venga la collaborazione con Lombardia e Veneto, tutti sanno quanto noi di Liguria Civica siamo favorevoli alle collaborazioni in campo sanitario e quanto vorremmo addirittura vedere cancellate le attuali Regioni, per sostituirle con la costituzione di macroregioni. Ma ad oggi Toti non può e non deve escludere il Piemonte solo per mancanza di omogeneità politico-partitica. Il Piemonte per la Liguria, e in particolare per l'area da Savona al confine francese, è il partner ideale, ben più importante del Veneto e quanto la Lombardia per Genova e Levante ligure.
Toti non usi la Liguria più per un suo disegno partitico che per un disegno strategico di cui la Regione ha necessità e stia anche attento a non provocare e irritare troppo il Governo centrale, sempre per motivi partitici. La Liguria ha bisogno del Piemonte come di Roma, dobbiamo saper chiedere e cercare di ottenere quanto serve per toglierci dall'isolamento geografico, per rilanciare il turismo e ottenere particolare attenzione per il sistema sanitario che va ristrutturato a livello regionale, ma deve anche ricevere i fondi necessari ad una regione che ha l'età media più elevata del Paese.
Quindi, stimolo e richieste, però aperto alla collaborazione con tutti i soggetti istituzionali, senza guardare l’area politico-partitica alla quale (pro tempore) fanno riferimento. C’è un modo di dire, essere il rappresentante di tutti anche quando si è di parte, che è diventato un luogo comune abusato e anche svuotato di valore. In questo caso, però, un significato ce l’ha: Toti sia il presidente di tutti nell'interesse della Liguria.
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Toti, uno che piace: ma sia il presidente di tutti i liguri
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