cronaca

Dopo il caso di Sabina Guzzanti cacciata da uno stabilimento
1 minuto e 21 secondi di lettura
L'ultima battaglia l'ha combattuta ieri l'attrice Sabina Guzzanti, cacciata alle 7 del mattino da uno stabilimento di Albisola mentre si asciugava sul bagnasciuga dopo un bagno in mare col suo cane. Ma la guerra delle battigie va avanti dal 2007, anno in cui Adconsum Liguria ha iniziato ad attivarsi contro la privatizzazione selvaggia del litorale.

Due sono gli estremi normativi: una legge regionale che fissa al 40% la quota di spiagge libere attrezzate sull'intero litorale e un passo della finanziaria del 2007 che impone di lasciar libera la battigia per uno spazio di 5 metri "ai fini della balneazione".

E Stefano Salvetti, presidente di Adconsum Liguria, invoca l'intervento della politica: "L'Italia è un'anomalia tra i paesi mediterranei, è stato privatizzato molto. Finora è stato impossibile attuare la normativa regionale perché le concessioni scadono nel 2020 e fino ad allora non si riuscirà ad intervenire. Noi facciamo appello al presidente Toti perché non ascolti solo le lobby ma anche i cittadini e i consumatori. In alcuni casi, e la Liguria è uno di questi, è impossibile accedere al mare senza spendere 25 euro. Insostenibile".

Insomma, tra associazioni dei consumatori e stabilimenti non finisce qui. "La Guzzanti è arrivata, ha lasciato lì il suo asciugamano, ha fatto il bagno ed è tornata ad asciugarsi - commenta Salvetti - Nessuno poteva mandarla via, e comunque non poteva farlo il gestore dello stabilimento. Al massimo la polizia. Ricordiamo anche che la battigia è pubblica e che le spiagge sono del demanio. Certo, non va ostruita con natanti o altri oggetti che impediscano di camminarci. Ma lasciare lì l'asciugamano fa parte della balneazione".